Lo scorso anno Apple ha annunciato la transizione di Mac ai processori Arm e a tutti è apparso evidente lo spessore dell’operazione, piena di complicazioni, rischi e azzardi, con decine di miliardi di dollari sul tavolo.
Ma è niente in confronto a quello che sta succedendo con iOS 14.5, che fa chiedere alle app il permesso di tracciare chi hanno davanti anche quando lasciano il sito in cui si trovano.
A seguito dell’iniziativa di Apple, qualcosa che mai sarebbe neanche minimamente successo senza iOS 14.5, Google ha annunciato che metterà gradualmente fine al tracciamento della navigazione sui siti terzi.
Ci sono anche qui decine di miliardi di dollari sul tavolo, solo che se li giocano tutti: Google, Facebook, Microsoft, centinaia di agenzie trafficanti di contatti e dati di privacy.
Non tutti ci credono; John Gruber, per esempio, è scettico e pensa che Google giochi con le parole per fare rientrare dalla finestra quello che esce dalla porta.
Tuttavia è già clamoroso che Google dirami un annuncio del genere.
Google ama la privacy come Microsoft l’open source. La tutela quando ha esaurito qualsiasi altro sistema per farne a meno.
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