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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

1 dic 2020

Docce di innovazione

Comincia così il pezzo.

Lo confesso: faccio la doccia con Apple Watch al polso.

Anche Tim Cook, del resto.

Dopo essermi asciugata e avere riordinato l’ego, ho deciso che avrei lasciato il mio Apple Watch Series 3 per Apple Watch SE. I modelli più recenti di Apple Watch hanno il riconoscimento delle cadute.

Problemi da primo mondo? No, una persona disabile che grazie a Apple Watch ritrova autosufficienza e confidenza.

Una caduta in doccia può fare male. Ma chi non ha piena capacità motoria può trovarsi intrappolata. E, se ha perso conoscenza, anche in difficoltà veramente gravi.

A meno di avere al polso un computer con cui poter chiedere aiuto. O che avvisa automaticamente un servizio di emergenza, se non ha risposta dalla sua padrona.

C’è chi sbeffeggia Apple Watch perché non è innovazione, farebbe tendenza fighetta, non fattura come iPhone. C’è chi lo usa e si fa cambiare la vita in meglio, ma non perché le notifiche sono più comode; perché riduce il rischio di morire.

A volte l’innovazione è aiutare concretamente una persona.

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