L’altro ieri Tim Cook ha compiuto i nove anni di amministratore delegato di Apple, da quando è succeduto in via definitiva a Steve Jobs.
Open Source Intelligence riporta una risposta fornita a quell’epoca da Cook a chi chiedeva che direzione avrebbe preso l’azienda sotto la sua guida:
[Apple deve] possedere e controllare le tecnologie primarie che stanno dietro ai suoi prodotti.
In autunno vedremo i Mac con processore progettato da Apple; una evenienza che chiunque, anni fa, avrebbe neanche minimamente considerato. Ancora Cook:
[Apple rinuncerebbe a molti progetti] in modo da potersi realmente concentrare sui pochi per noi veramente importanti e significativi.
Per qualcuno Apple ha perso la strada dell’innovazione perché non fa uscire un game changer in qualsiasi settore ogni anno. Colpa della mancanza di Jobs, insostituibile.
Jobs non è mai stato sostituibile da alcuno. Cook, invece che copiare una persona così diversa da lui oltre che incopiabile, è andato per la sua strada. Ha avuto alti e bassi, ma ha mantenuto due promesse di portata formidabile. Grazie alle quali Apple è cambiata moltissimo a pensarci, eppure rimane quella di sempre nelle fondamenta di pensiero.