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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

18 ago 2020

iPad noleggiasi

La ragione per cui Epic è entrata in guerra con Apple e Google per smettere di pagare loro il trenta percento sui proventi di Fortnite è abbastanza semplice: i frequentatori del gioco da iOS o Android sono il dodici percento del totale e generano una quota marginale di fatturato. Per Epic è una fetta di mercato certo concreta, ma non critica.

A meno che Apple revochi l’account Developer a Epic, come sembra possa succedere in assenza di novità il 28 agosto. Epic fornisce il motore per videogiochi Unreal Engine a vari sviluppatori indipendenti e una decisione simile rischia di portare conseguenze a catena.

Epic – che è ben felice, guarda tu a volte il caso, di pagare il trenta percento a Sony, Nintendo e Microsoft per stare su Xbox, Switch e PlayStation – ha chiamato in causa il tribunale e vedremo come andrà a finire.

Il punto non è certo la messa in discussione degli store verticali; significherebbe più o meno che domani chiunque potrebbe entrare in un centro commerciale con un chiosco di gelati su ruote e mettersi a vendere gelati, senza che il centro commerciale possa buttarlo fuori; l’esito che invece abbiamo oggi. Più probabilmente questo è un test degli equilibri politico-commerciali esistenti oggi, che se fallisse porterebbe a equilibri diversi.

Apple potrebbe certamente rivedere parte della sua politica commerciale su App Store, per un motivo preciso: la regola del trenta percento come è ora va a danno dell’utente in varie situazioni e non c’entra il valore in sé, quel trenta percento che può essere discusso ma non è sbagliato a prescindere.

Probabilmente una rivisitazione delle regole diminuirà gli incassi di Apple ma sembra abbastanza inevitabile. Il 2008 è passato e i servizi online a pagamento sono diventati una norma, alla quale l’App Store attuale va stretto e non è difendibile.

Io sono per abolire le app gratis e mettere almeno a 0,99 le app che fanno da ponte a sistemi di pagamento terzi, come appunto Fortnite o Netflix. Apple sceglie come ora la sua percentuale, trenta o altro, per tutte le app ordinarie, ma nel caso di cui sopra si tiene tutti gli 0,99, per lasciare campo libero internamente alla app.

Ben Thompson su Stratechery va più semplice e propone di liberalizzare gli acquisti da webwiew, in pratica da browser interno alle app. Può essere.

Fortnite potrebbe tornare su App Store, per accordo oppure per ordine del giudice, o anche no. Nel secondo caso, noleggio volentieri a canone agevolato il mio iPad, dove l’ho scaricato e mai usato.

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