La Francia è sulla strada per varare la propria applicazione di tracciamento contatti e il dibattito ferve.
Lo trovo irrilevante. Da un punto di vista dell’utilità, quando devo rispondere a qualcuno nel più breve tempo, dico andava fatta a marzo. Si discute sulle percentuali di adozione necessarie in modo veramente inutile. Se proprio, quanto vale una vita? Ove Immuni avesse salvato una singola vita, per me avrebbe ripagato ogni sforzo.
Il punto non è neanche questo. La Francia fa la app e la condanna da subito all’insuccesso, perché non adotta ExposureNotification e di conseguenza su iOS non funziona in background. Ciao pepp.
A quest’ultimo link sta la spiegazione, perché non l’ho aggiornato (anche se l’aggiornamento si trova nei commenti). Alla Francia non interessa che la app funzioni per i cittadini; deve funzionare per lo stato. Raccogliere dati per centralizzarli e da lì chissà. All’Italia magari sarebbe interessato, ma a governare è gente pavida e ignorante ancora più dei francesi e così hanno – fortunatamente per noi – scelto la strada giusta per paura di perdere consenso.
A questo proposito, tutti si spera che i contagi continuino a calare e che il livello di normalità aumenti. Dopo di che veramente tutti, al governo, nelle regioni, nei comuni, dovrebbero prendere atto di avere sulla coscienza abbastanza morti da riempire uno stadio e lasciare le loro poltrone, per sempre. Chi ne ha di più, chi ne ha di meno, ma anche qui, non riuscirei a dormire la notte se ne avessi uno, solo uno, non cento o mille. Quanto vale una vita?
La Mongolia non è più quella delle barzellette. Ha una capitale da un milione e mezzo di abitanti con densità abitativa comparabile a quella di Bergamo e collegamenti continui in aereo, treno, auto con Cina e Russia, due nazioni che di coronavirus possono dire qualcosa.
Attualmente la Mongolia ha centoquaranta casi di Covid-19, tutti importati, tutti sotto controllo. Il tasso di trasmissione della malattia è zero. I morti sono zero. I nostri, ufficiali, più di trentaduemila.
Come hanno fatto? Con il lockdown. Solo che lo hanno iniziato il 23 gennaio. Con zero casi interni. E poi hanno unito al lockdown un’azione aggressiva e preventiva per dare zero chance al virus.
I nostri campioni di destra, di sinistra, maggioranze e opposizioni, di tutti i colori e tutti gli odori, un mese dopo il 23 gennaio dovevano ancora capire.
Che almeno ci diano la app, non importa quanto serva. È un argomento di conversazione, mostra un governo che ha calato le brache davanti ai sostenitori delle libertà individuali e questo deve essere motivo di soddisfazione. Che arrivi alle idi di giugno, o luglio, ma che arrivi.
Così poi torniamo a cose più interessanti, come i font nascosti di Catalina e poi ovviamente WWDC online.