Raramente si legge di informatica senza essere… informati che c’è il cambiamento continuo, costante, travolgente, niente è come era un minuto fa.
C’è un fondo di verità e contemporaneamente certe cose invece rimangono sempre le stesse, qualunque periodo sia trascorso.
A Recode per esempio si sono ricordati di un’intervista a Steve Jobs del 2010, che gli è venuta buonissima da ripubblicare visti i tempi.
Oggi sembra che una parte dell’attualità sia costituita da Facebook, dalla (mancanza di) privacy in rete, dal fatto che siamo seguiti da mille aziende e organizzazioni – Facebook è solo la più grossa e oggi quella nel mirino – mentre navighiamo. Invece la faccenda è talmente vecchia che il contesto era Ping, la rete sociale lanciata da Apple, fatta malissimo e cancellata senza che nessuno se ne sia accorto o quasi.
Steve Jobs nel 2010 diceva:
Privacy è quando che la gente sa a che cosa sta dando il consenso. In linguaggio chiaro e ripetutamente.
Jobs dice Qualcuno è disposto a condividere più dati di altri. Fagli dire che sono stanchi di sentirsi chiedere il consenso.
Nel resto dello spezzone Jobs cita questo atteggiamento come vecchio stile rispetto a molti altri colleghi della Silicon Valley.
Sembra novità parlare di privacy, mentre otto anni fa si diceva con chiarezza come stanno le cose. E dove conviene stare se si tenga alla confidenzialità del proprio stare in rete. Con quelli all’antica.