Due cose che proprio disapprovo dell’ evento di presentazione della nuova tv.
Concordo totalmente con John Gruber: quella X deve essere una X, non un dieci. Per tutte le ragioni che lui elenca benissimo. Se le petizioni su Internet servissero a qualcosa, ne lancerei una. Mi limiterò a dire X in qualsiasi occasione pubblica, Apple Store compresi, ed esorto ognuno a fare lo stesso.
E poi Airpower. Non c’è alcuna Air. Nella catena degli elementi coinvolti manca persino un millimetro di spazio vuoto. L’Air è zero.
Apple parla di wireless e chiunque, compresi quelli usi a criticarla gratis in preda a demenza non senile, gli va dietro.
Wireless vuol dire senza cavo. Il termine contiene una sua elasticità; il mio Mac è in rete da qualunque posizione in casa senza cavo, ma la base AirPort è collegata fisicamente a un router. Magari si trova dentro un muro, però c’è: in qualunque sistema wireless da qualche parte può esserci un cavo.
Qui però il cavo arriva dalla presa elettrica all’apparecchio. Se l’apparecchio è lontano un centimetro dal caricatore, non carica. Che wireless è?
È un caricamento a contatto, per adiacenza, ad appoggio, quello che si vuole. Non è wireless.
Poi sarà comodissimo e pratico quando arriverà, risolverà una serie di problemi, sarà persino innovativo se davvero primo a caricare più apparecchi nello stesso momento. Mi piacerebbe molto averlo sulla scrivania. Ma non caricherà l’iPhone appoggiato sul tavolo di cucina.