Delle tante iniziative di retrocomputing, una mi appassiona particolarmente ed è Mame, l’emulazione degli arcade game apparsi dagli anni settanta fino a oggi, responsabili della prima esperienza digitale di tanti ragazzi di allora e pure di numerose passioni per la tecnologia germogliate proprio in quel momento.
È difficile rimanere genuinamente stupefatti da un articolo, di questi tempi, ma a me è capitato leggendo su Ars Technica che alcuni retroappassionati recuperano vecchi giochi a rischio di estinzione aprendo i chip protetti delle macchine di una volta e leggendo uno per uno i byte del codice anticopia grazie a ingrandimenti dei circuiti.
Ci sono gruppi di persone che lavorano a vista su gruppi di bit e questo è veramente fuori dall’ordinario.
Aggiungo che lavori di conservazione di vecchi giochi e programmi sono fiorenti anche per Apple ][ e che dobbiamo ringraziare tutti quanti si cimentano in sfide di questo genere.
Nonché quanti la buttano sul culturale come Fabrizio Venerandi con il suo Hamurabi. Sono i più rari, che servono maggiormente in questi tempi oscuri.