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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

12 gen 2016

La seconda parentesi

Il secondo strumento di scrittura opzionalmente collaborativa in Markdown che suggeriva frix01 è GitBook.

Nemmeno lui mi convince ad abbandonare il mio flusso di lavoro attuale. A differenza di Penflip, tuttavia, potrebbe tentarmi.

GitBook è più complesso di Penflip e i due non sono da paragonare. Passerei a GitBook esattamente per quello che manca a Penflip, ossia una vera integrazione con Git presente nel sistema. Chi ha un account GitHub lo può usare direttamente ma non è obbligato a farlo e trovo il dettaglio prossimo alla perfezione.

Ho apprezzato la presenza del controllo ortografico configurabile in italiano (anche se mi sembra che manchi una opzione multilingue) e il conteggio dei caratteri presente assieme a quello delle parole.

La fase produttiva di GitBook ruota attorno a un editor presente sia su web che come applicazione desktop. L’editor nel browser è ben fatto (l’inserimento dei link è meno furbo di come lo vorrei, ma buono). La versione desktop tuttavia non rivaleggia (né potrebbe, questione di prezzi) con BBEdit.

Per chi se ne può avvantaggiare, una opzione eccezionale è l’integrazione dei comandi LaTeX per inserire equazioni e linguaggio matematico-scientifico. La semplicità di Markdown accoppiata a complessità infinita di qualità assoluta. Da urlo.

Una perplessità che mi resta è come si comportino questi strumenti su iPad e iPhone (non hanno app dedicate). Per capire quanto veramente sia affidabile la modalità browser su quegli schermi ridotti occorre un tempo di test che non ho dedicato ancora. Qualcuno troverà assurdo che si voglia lavorare su iPad a un libro ma, se questo è il caso, si tratta di persone che non hanno ancora capito che cosa può fare con profitto un iPad. E garantisco che durante la lavorazione dei miei ultimi due libri mi è capitato di fare qualcosina anche su iPhone. Magari una correzione banale, una cosa di trenta secondi; ma in quei trenta secondi tutto deve funzionare in modo da garantire lo stesso risultato che si otterrebbe su desktop. Per sistemi gratuiti a livello personale ma a pagamento su quello professionale (vale sia per BitBook che per Penflip), sarà bene che lavorare su iPad sia comodo, veloce e senza sorprese. Sarò lieto di riceverne conferma.

Per una persona che cominciasse oggi un percorso professionale o comunque evoluto di scrittura su progetti anche complessi, lavorando con Markdown, GitBook potrebbe essere tutto o quasi quello che serve per partire e ne parlerà solo bene.

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