I commenti relativi al post di due giorni fa hanno preso due strade: una, molto stimolante e che vorrei poter approfondire, su come insegnare al meglio l’arte della presentazione nelle scuole e trasformare il tedio di PowerPoint in occasione didattica; l’altra, più sterile, sui difetti reali e percepiti di Keynote e iOS.
Mi permetto, per la seconda, di constatare che questo post è scritto su iPad e finisce istantaneamente su Mac grazie a Dropbox. Nel 2015, spostare file tra OS X e iOS non può essere giudicato un problema.
Ma il punto vero è un altro. Dalle critiche traspare la conoscenza di un ambiente scolastico nel quale gli insegnanti ragionano per chiavette, dove scaricare dei materiali da Internet è impensabile, in cui esiste sempre un solo modo di lavorare con i mezzi digitali ed è vecchio.
Un ambiente doppiamente sconnesso, nel senso della mancanza di connessione e della decrepitezza delle sue strutture, materiali e filosofiche.
Un ambiente – questa è la cosa agghiacciante – che qualcuno trova normale e a cui trova naturale conformarsi.