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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

1 giu 2015

Due indizi fanno una presentazione

Ci sono cose che fanno stringere il cuore. Una di queste è trovarsi ad aiutare uno studente di seconda media cui l’insegnante ha chiesto di produrre diapositive in PowerPoint.

A disposizione ci sono come minimo Keynote e l’omologo di Google Docs, ma niente: bisogna esportare in PowerPoint, perché la presentazione va proiettata attraverso un PC Windows. Come se non potesse utilizzare LibreOffice, per esempio, o appunto Google Docs. Notizia: se lo studente avesse un account iCloud, potrebbe persino usare sul PC Keynote in versione browser.

Io le avrei fatte preparare in Html, le diapositive. Che occasione sprecata.

Spero vivamente di non trovarmi mai a dover discutere di persona la questione con il docente ignorante: non sono sicuro di sapermi controllare in un caso così.

Impossibile che sia pura coincidenza l’essermi imbattuto contemporaneamente in un articolo del Washington Post intitolato PowerPoint dovrebbe essere messo al bando.

Il settore pubblico è tra l’altro tenuto a prendere in considerazione il software libero e i formati aperti per legge: l’incapacità personale di adeguarsi ha smesso da tempo di essere giustificabile o tanto meno comprensibile. Chi ha di fianco un coatto di Office, che non ha compiuto una scelta ma solo perpetuato una cattiva abitudine del secolo scorso, inizi a parlargli.

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