Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

17 giu 2013

La parola proibita

Steve Sande ha iMac, MacBook Pro, iPad, iPhone, iPad mini; usa Ulysses III, Daedalus Touch, Drafts, Byword.

Megan Lavey-Heaton ha MacBook Pro, MacBook Air, iMac, iPad mini, iPhone; usa Ulysses III, Byword, Evernote e una agenda Moleskine con penna stilografica Lamy Safari.

Mike Schramm usa Chrome.

Kelly Hodgkins ha MacBook Pro, iPhone 5, iPad mini; usa Markdown Pro, TextExpander, iClip, Evernote, DevonThink.

Victor Agreda, Junior, ha MacBook Air, iPad di terza generazione, iPhone 5; usa Byword, Marked, Evernote, NotesTab Pro. Ha anche una agenda Moleskine, che non richiede batteria e si può usare quando l’aereo atterra o decolla.

Erica Sadun usa un browser.

Chris Rawson usa TextEdit.

Richard Gaywood ha Mac e iPad; usa TextMate, Writing Kit, (raramente) Notepad++ su Windows e iThoughts HD for iPad.

Ilene Hoffman usa TextEdit e BBEdit.

Shawn Doc Rock Boyd usa NVAlt, TextMate, Byword, Writing Kit, Drafts, Evernote, Day One, TextExpander, Marked.

Dave Caolo usa MindNode, che esporta come file Opml per usarli in Scrivener, poi Marked, Byword.

Queste persone guadagnano denaro pubblicando contenuti in un sito esistente da molti anni, azionato da un sistema di organizzazione e pubblicazione chiamato Blogsmith. Lavorano. Collaborano. Hanno un editore.

Quasi tutti usano Markdown per produrre facilmente testo con grassetti, corsivi, citazioni e link.

Word è assente. Il punto non è naturalmente che nessuno costringa a usarlo, quanto che per arrivare a un lavoro ricco, complesso, finito e redditizio sia completamente inutile.

A rincarare la dose, l’esempio di iMore aggiunge all’elenco iA Writer, Siri (!), WriteRoom, TextWrangler, Elements.

(Ho approfittato dell’occasione per rispolverare un post di Script piuttosto corposo, in argomento.)

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