Una giornata spassosa per quanto sprecata nei commenti del Disinformatico mi ha fatto coniare il termine yobnaf.
Le persone che si autodefiniscono obiettive trovano conforto e divertimento nel denominare fanboy chi non la pensa come loro e, per definizione, i fanboy sono quelli che apprezzano un prodotto Apple oppure mettono in discussione le messe cantate dei siti-spazzatura che le sparano grosse per guadagnare di più. Il fanboy è un po’ ragazzino brufoloso e stupido, un po’ fanatico, in pratica uno che sbava senza bagliori di intelligenza dietro a qualche prodotto. L’uso comune del termine serve a etichettare chi compra Apple e si azzarda a violare qualche Sacro Luogo Comune.
Più queste persone – tutte laureate all’università del banale – si confrontano con i fatti, più si radicano nelle loro convinzioni, usualmente all’altezza della chiacchiera al bancone del bar.
Ossia diventano esattamente tali e quali ai fanboy che vedono dappertutto (quando uno crede di capire che scrivere fanboy dia automaticamente ragione, per questi cervelli sotto lo standard la tentazione di usare la parola per tacitare qualsiasi discussione diventa inevitabile).
Insomma, fanboy allo specchio. yobnaf.