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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

17 lug 2010

Di fronte a un nullatenente intellettuale

Prima ti dice che il suo cellulare non ha problemi, come se l’universo ruotasse intorno al suo ombelico. A parte il fatto che significherebbe qualcosa se avesse anche un iPhone 4, significherebbe di più se avesse a disposizione diciassette camere anecoiche. Il mondo è pieno di mosche cocchiere.

In seconda battuta, insinua che i dati di Apple possano essere falsi o solo parzialmente veri, o che sia stato nascosto qualcosa, o che comunque qualcuno non la racconti giusta. Riesce a sentirsi nel giusto solo partendo dal presupposto che tutto quello che rafforza la sua opinione è verità di fede e tutto quello che la mette in discussione è in qualche modo sbagliato. Dissonanza cognitiva.

Infine butta lì qualche frase fatta, tipo eh beh, ma i problemi ci sono comunque, come se fosse mai esistito un prodotto industriale privo di problemi o venduto a milioni di esemplari senza averne neanche uno difettoso. Frasi che lasciano il tempo che trovano e potrebbero essere pronunciate identiche in innumerevoli circostanze diverse e non aggiungono niente al discorso.

Quando una persona usa una frase fatta invece che un argomento, hai raggiunto i suoi limiti intellettuali. Da lì in poi è tempo sprecato. Un po’ lo era già.

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