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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

2 giu 2010

Tre piattaforme in barca (per tacer del cane)

Il cane sono io, alle prese con la gestione di un parco informatico informale a tre vertici, Mac-iPad-iPhone.

La prima cosa che ho scoperto: iPad è un apparecchio totalmente diverso da iPhone. Nel senso che la prima schermata di iPad sta diventando radicalmente diversa da quella di iPhone, e per forza, dirà qualcuno, visto che uno è un computer da tasca e l’altro una tavoletta.

Per questo ho impostato inizialmente iPad su iTunes come apparecchio a parte e non come specchio di iPhone. Hanno identità diverse.

Il rovescio della medaglia è che, se la stessa app deve contenere gli stessi dati sia su iPhone che su iPad, bisogna inserirli due volte (il che non accadrebbe se uno fosse lo specchio dell’altro).

Secondo la modalità di utilizzo e le app che si usano, potrebbe convenire maggiormente l’uno o l’altro approccio. Magari cambierò idea oppure la configurazione che ho scelto è la migliore per me, ma è un po’ presto per dirlo.

Chi non ha ancora comprato Goodreader ha risparmiato 0,79 centesimi di euro. Uno spreco che grida vendetta: è un lettore di documenti formidabile, che eccelle di qui (iPad) e di là (iPhone).

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