Scrivevo della campagna anti-App Store, di cui si doveva annunciare a tutti i costi un rallentamento nel crescere del numero di applicazioni disponibili. Uno dei tirati in ballo era Philip Elmer-Dewitt di Apple 2.0, su Fortune.
Scriveva il 27 marzo 2009: il flusso di nuovi titoli sta rallentando e ci sono segni che l’infrastruttura di App Store stia logorandosi per stare al passo con quanto c’è già sopra.
Il 14 luglio 2009 lo stesso Elmer-Dewitt scrive: la logica suggerisce che questa crescita a rotta di collo non possa continuare all’infinito. Ma il ritmo dei download è decollato alla fine dell’anno scorso e, come suggerisce l’inclinazione della curva, non ha ancora rallentato.
Si parla degli scaricamenti e non del numero di applicazioni. Però, se l’infrastruttura di App Store fosse stata logora, non credo che si sarebbe arrivati così rapidamente a 1,5 miliardi di download. Oggi le applicazioni sono 65 mila, più del doppio che a marzo.
La curva di crescita a rotta di collo è ben visibile sul blog di Elmer-Dewitt.
Ma bisogna fare in fretta: per coincidenza, la pagina del rallentamento delle applicazioni è sparita. Per ritrovarne il testo bisogna avvalersi di textually.org.
Le bugie hanno le gambe corte anche sui server, a volte.