Chiacchiero dei nuovi Mac mini e mi sento dire che andava rifatto il case.
In effetti il valore aggiunto del nuovo Mac mini sta in altre novità: processore, disco rigido, processore grafico, porta FireWire, doppia uscita video, AirPort 802.11n e quant’altro, ma il case è rimasto lo stesso di prima anche se la macchina è tutt’altra cosa.
D’altro canto, Macworld.com sostiene che i guadagni prestazionali del nuovo MacBook Pro 17” (modello base) sono minimi, massimo il due percento, rispetto alle capacità del modello 2008. E i MacBook Pro effettivamente hanno cambiato il case e poco più. Non è un cambiamento di poco conto e lo chassis unibody porta vantaggi importanti, ma è pure vero che dentro più o meno le cose vanno come prima.
Il che mi porta a pensare che esista una specie di costante dell’aggiornamento. Se investi nel restyling e nel design non è detto che si riesca a mettere mano alle prestazioni; se rinnovi l’interno di una macchina probabilmente non ti occuperai dell’esterno. La quantità di innovazione che Apple introduce in un aggiornamento periodico della linea prodotti è una costante.
Se è vero, quando compare una macchina veramente nuova, dentro e fuori, vuol dire che è un miracolo. E se ci pensiamo, nella storia ne sono apparse una manciata e mezzo, non di più.