Sottoporre iPhone a test di autonomia sotto sforzo è cosa cui pensano già tutti.
Ho invece approfittato delle vacanze per mettere alla prova un iPhone fannullone. Il mio (Edge), firmware 2.0.2, circa cinque mesi di vita.
Ho lasciato iPhone acceso tutti i giorni durante il periodo di veglia, circa tra le quindici e le diciotto ore al giorno, usandolo il meno possibile e senza mai collegarlo al Mac. Avere la passività totale su più giorni ed essere ancora vivo è impossibile. Comunque ho dovuto registrare una trentina di minuti di chiamate e circa altrettanti Sms tra scritti e ricevuti. Niente navigazione web, niente posta elettronica, niente App Store, uso delle applicazioni minimo o nullo, una manciata di fotografie. Una cosa, per quanto sporca, il più possibile vicina al puro standby.
Dopo sei giorni, la batteria era visibilmente sopra il cinquanta percento di carica residua.
Dopo nove giorni è arrivato l’avviso di batteria al venti percento della capacità.
La mattina del decimo giorno iPhone si è arreso e ora si sta riprendendo dalla faticaccia, avidamente connesso alla Usb del PowerBook.