Segno dei tempi (e canzone di Prince, ma non c’entra).
Oh, Word. Per vent’anni mi hai supportato e tiranneggiato. Mi hai dato una frugale lavagnetta su cui comporre, un posticino angusto nella catena di montaggio delle frasi… e poi mi hai arringato dandomi ordini di salvare o riformattare quando eri tu a bloccarti, a farfugliare assertivo argomenti da ridicolo sciovinismo aziendale (“Chiave di prodotto non valida”! “Formato di database non riconosciuto”!)
E proprio quando ho bisogno di restare da sola con i miei pensieri e il mio Mac, mi trattieni enfatizzando la mia estrema dipendenza da te, che melodrammaticamente “recuperi” documenti che tu hai perso nei tuoi crash ricreativi.
Il resto è troppo lungo per quanto è difficile (l’inglese letterario richiede tempo e già questa traduzione dovrebbe essere migliore). La sostanza è che Virginia Heffernan annuncia sul New York Times di smettere di usare Word per passare a Scrivener.
Passerò il link a tutti quelli con un datore di lavoro potentissimo che li obbliga a usare Word. Il New York Times ha centinaia di collaboratori che mandano articoli, eppure uno può scrivere con il programma che crede.