Mi ricordo quando si parlava della precisione di watch e di quando
Apple riprendeva i prototipi a mille fotogrammi al secondo e faceva la stessa cosa con un orologio atomico, per mettere a confronto i due apparecchi. Attenzione minuziosa ai dettagli.
Con watchOS 10, arriva un quadrante
dedicato a Snoopy e Woodstock. I due personaggi danno vita durante il giorno alla bellezza di 148 diverse animazioni, amministrate da un pezzetto di software che provvede a evitare o limitare le ripetizioni. Minuziosa attenzione ai dettagli.
Che bello il racconto di
Boiling Steam su come il blog è tornato online dopo problemi non dettagliate di infrastruttura.
L’autore ha tempo e capacità e ha deciso di uscire da WordPress a favore di un sistema statico di generazione del sito, che dopo avere considerato le possibilità esistenti ha deciso di rifarsi da solo,
in linguaggio R.
Per creare un blog su un sistema statico non serve per forza un linguaggio vertiginosamente veloce e ha trovato appoggio nelle librerie che gli servivano per trattare con le immagini e tutte le altre cose.
Trentaquattro anni fa
usciva NextStep, il sistema operativo per i computer NeXT, voluti da Steve Jobs quando venne estromesso da Apple e creò una nuova azienda per spingere il proprio sogno.
I computer NeXT non andarono da nessuna parte e oggi sono buoni giusto per le rassegne di retrocomputing. Il software che lo animava è invece andato avanti e gli dobbiamo gran parte del presente e financo del futuro dei nostri Mac, per non parlare di tutti gli altri apparecchi.
Una delle cose importanti imparate durante l’asilo della primogenita l’ho sentita durante un incontro collettivo con una psicologa, che al momento di discutere qualsiasi cosa, dal metodo educativo all’acquisto dei giocattoli al modo migliore di mettere i cuccioli a dormire, invitata a chiedersi sistematicamente a chi serve?
Nel senso che certi giocattoli non sono per i bambini ma per compiacere uno o più genitori, così come le scelte di sport e attività compiute dai genitori per compensare mancanze proprie eccetera.
Certo, sarebbe bello se qualcuno si prendesse cura di
Wizardy: Proving Grounds of the Mad Overlord, il primo videogioco di ruolo single user con il concetto di party.
Viene fuori che Digital Eclipse non ha detto niente a nessuno e ha lavorato sul gioco originale per lasciare intatta la trama e i personaggi e però inserire piacevolezze da mondo moderno a livello grafico e di interfaccia, con abbondanza di 3D e immaginario visivo. Per poi mettere in vendita il risultato, dal
proprio sito e poi tramite
Steam, dunque anche per Mac, e
Gog.
È il pensiero del passato come inizio di un continuo che porta fino al presente, che venerdì 6 ottobre alle 18 mi porterà alla Ex portineria della fabbrica in piazzale del Cotonificio 1 a Crespi D’Adda, per l’inaugurazione di
Computer Stories.
Computer Stories è un altro bel lavoro degli amici di Magnetic Media Network, che da tanti anni hanno in sede il
M’useum dedicato ai più rappresentativi, rari, particolari, interessanti prodotti informatici a partire da quando tutto è nato.
I prezzi di iPhone sono sempre più alti, dice il barista. Può essere vero, c’è anche l’inflazione, la tassazione che è inclusa nei prezzi italiani ed esclusa nei prezzi americani… sarà vero?
A PerfectRec hanno aggiustato i prezzi secondo il tasso di inflazione e scrivono che
i prezzi dei nuovi iPhone sono i più bassi di sempre. Il prezzo di un iPhone 15 base è il più basso dal 2007; iPhone 15 Plus è il Plus più basso di sempre; iPhone Pro è il Pro più basso di sempre.
Ha già una rilevanza che un nuovo modello si chiami iPhone 15, con l’accento sul quindici. La sfida annuale di Apple è mantenere rilevante un apparecchio che stando agli analisti compete in un mercato dichiarato saturo più volte da anni. Più veloce ha una sua importanza, la fotocamera ne ha moltissima però non basta e bisogna avere altre carte da giocare.
Quest’anno si è andati sul green, con un
filmato surreale nel quale Madre Natura in persona torchiava Tim Cook e compagni durante un meeting, rimarcando negativamente l’uso di una giacca di cuoio e mostrandosi scettica intanto che lo staff snocciolava cifre, programmi e promesse.
Come nella
Lettera rubata, Apple indulge spesso nel mettere in perfetta evidenza le proprie strategie e direzioni, per chiunque abbia abbastanza pazienza da guardare lo storico e unire i puntini.
John Gruber ne ha di pazienza e sa anche tirare le conclusioni, come nel suo articolo sulla
strategia biforcata di iPhone, che si riassume con grande semplicità: ogni anno dal duemiladiciassette escono un modello per la linea pro e uno, diciamo, regolare. Il modello pro equipaggia il meglio della tecnologia e dura un anno, prima che lo soppianti il modello seguente; il modello regolare contiene qualche compromesso e qualche rifinitura e rimane in vendita per due o tre anni perdendo cento dollari l’anno sul prezzo di vendita, fino a quando, dopo essere stato il modello più vecchio a catalogo, esce di scena. Commenta Gruber:
Continuo a godere a piccole gocce dell’acquisto di
50 Years of Text Games e continuo a raccomandarne l’acquisto, salvo avversione allo stimolo dell’immaginazione tramite il testo puro.
In una
recensione dell’opera comparsa su Ars Technica, mi sono imbattuto in questa citazione del cocreatore di
Zork,
Dave Lebling:
Chiaramente, nessun piccolo programma per computer può abbracciare l’intero universo. Quello che può fare, comunque, è simulare abbastanza universo in modo che ci appaia più intelligente di quanto sia davvero.