Se ricordo bene, la comprò Compaq. Non ricordo chi comprò CompaQ in seguito e probabilmente non esiste più. Digital Equipment Corporation (Dec) fu un colosso informatico fino alla nascita del computing personale e finalmente c’è un articolo di Ars Technica a
raccontarne l’epopea.
Dec raggiunse il suo apice alla fine dell’era dei minicomputer. Faceva ottimo hardware e, per i tempi, ottimo software. Compì anche diverse scelte visionarie, solo che fallì completamente nell’intercettare l’utilizzo dei computer su base individuale. Un fatto di cultura interna, che impedì di comprendere il cambiamento in corso. Il fondatore di Dec, Ken Olsen, aveva dichiarato in anni precedenti che il mondo avrebbe avuto bisogno complessivamente di cinque o sei computer, per dire del tipo.
L’ho scritto ieri praticamente senza rendermene conto.
Lode Runner di Brøderbund, capolavoro storico del genere platform, si gioca tranquillamente online e funziona.
Bisogna amare i giochi di piattaforma. Lode Runner ne è stata una espressione altissima su Apple II. All’inizio è alla portata di tutti. Livello dopo livello, l’asticella si alza impercettibilmente. A un certo punto, molto avanti (il gioco originale è profondo), ti ritrovi a studiare l’intero schema per determinare esattamente il percorso ottimale.
Di ritorno da Crespi D’Adda dopo l’inaugurazione di
Computer Stories a riflettere tanto su come cambia la visione del retrocomputing, su come raccontare – e se farlo ancora – l’epopea dell’informatica personale e su quanto abbia da insegnarci il passato, soprattutto se siamo un pubblico non convenzionale.
Antefatto:
Magnetic Media Network, azienda straordinaria nel business che quindi può permettersi iniziative straordinarie extra business (aprirei un’altra riflessione perché ritengo che sia la mentalità extra business a portarli ai risultati di business, ma probabilmente ci vuole un altro post) da anni ha trasformato una raccolta pseudopersonale di cimeli informatici in una raccolta vera e propria, il
M’useum, curata e seguita, con percorsi narrativi e un filo logico dal Programma 101 Olivetti ai giorni nostri.
Qualcuno racconterà che una volta i computer stimolavano la creatività e adesso invece la costringono e obbligano tutti a fare le stesse cose.
Certo i computer di una volta non avevano
SF Symbols, raccolta di simboli grafici in tono con il font San Francisco, quello ufficiale di Apple, diretta prima di tutto agli sviluppatori ma scaricabile gratis da chiunque.
Si scaricherà la quinta versione della raccolta, con settecento simboli nuovi di zecca e diverse altre novità come animazioni, per un totale di cinquemila simboli disponibili in nove pesi diversi e capaci di allinearsi sempre al testo.
L’amministrazione delegato di SoftBank ci fa sapere che avremo
l’intelligenza artificiale generale entro dieci anni.
Per intelligenza artificiale generale intende intelligenza artificiale che supera quella umana in quasi ogni settore.
È sbagliato dire che l’intelligenza artificiale non possa superare gli umani in quanto creata dagli umani. Oggi l’intelligenza artificiale impara da sola, si addestra da sola e effettua inferenze da sola, proprio come gli umani.
Non solo: tra venti anni avremo la Artificial super intelligence, che supererà di diecimila volte le capacità umane.
La realtà come la rielaborano alcuni:
Un ennesimo produttore adotterà probabilmente Android intanto che CarPlay perde lentamente terreno.
Porsche ha confermato i colloqui in corso con Google per integrarne i servizi nei suoi veicoli futuri. 14 maggio.
La realtà effettiva, né virtuale né aumentata né ibrida né mista né parallela:
Porsche è la prima ad avere le nuove funzioni di CarPlay. 13 luglio.
Qualcuna che abbandona CarPlay esiste. Tuttavia vuole fare da sola e non adotta Android Auto o come si chiama. È molto presto per capire come andrà a finire e
il dibattito è in corso.
OpenCore Legacy Patcher è finalmente un progetto, di quelli per portare i nuovi macOS sui vecchi Mac, che mi attira e proverei se avessi hardware voglioso di ringiovanimento.
Faccio in fretta a spiegare perché: è uscita una versione 1.0, testimonianza di uno sviluppo continuativo e di miglioramento nel tempo; c’è una data precisa (2007) di macchine che potrebbero giovare del trattamento; tutto è spiegato con chiarezza; appare una lista molto numerosa di credits e non è il lavoro di un singolo talento che ha passato una notte a divertirsi e domani penserà ad altro; il progetto ha una icona degna di questo nome. Nel 2023 è un infine ma non da ultimo; creare un’icona non è fare un disegnino trentadue per trentadue come ai tempi eroici e bisogna avere un’idea almeno più che vaga di che cosa sia un gradiente e che cosa il disegno vettoriale.
Mi dicevano che avrebbe sostituito Twitter, anzi, X, e scopro che TechCrunch suona le trombe per la crescita di Mastodon, giunta nel 2022 a ben
un milione e ottocentomila utenti attivi.
Certo, uno è commerciale, l’altro è autogestito. Ma uno, per quanto stia perdendo utenti,
si trova abbondantemente sopra i trecento milioni di utenti. L’altro è cresciuto in donazioni e donatori, in modo anche salutare, per carità. Ma come pubblico globale, vale un centosettantesimo dell’uno.
Apple ha completato con Sonoma il processo di
smantellamento della compatibilità di macOS con PostScript iniziato con Catalina nel 2019. Il sistema operativo infatti non offre più la conversione in PDF dei file PostScript.
Mac spesso abbandona vecchie tecnologie in spregio al resto del mondo che continua a supportarle, però con PostScript non è questo il caso. Le mosse di Apple sono state praticamente parallele a quelle di Adobe, che per esempio nel 2021 ha levato da Photoshop la compatibilità con i font Type 1, quelli usati inizialmente in PostScript.
Di recente ho acquistato Audio Hijack Pro di Rogue Amoeba, per dare al mio setup audio una parvenza di professionalità nel momento in cui capita di produrre un podcast con i
fantastici A2 Filippo e Roberto.
Avevo acquistato Audio Hijack tanti anni fa, per scopi di cui non ho memoria, così come del Mac su cui l’ho usato. Mi ricordo invece il programma, ingegnoso, geniale, quasi incomprensibile nell’uso. Arrivavo in fondo grazie alla genialità sua, faticando grazie all’incomprensibilità mia della sua interfaccia.