Quanto costa essere immortali? Quanto costa per un software essere immortale?
A parte considerazioni lapalissiane sulla necessità di computer e di banda, per Neverwinter Nights la risposta sembra essere gratis.
Ars Technica riporta che è recentissima una nuova patch per il gioco, contenente oltre un centinaio di migliorie anche importanti come antialiasing e filtraggio anisotropico nonché perfezionamenti al codice di rete e alle prestazioni.
Tutto questo basato largamente sul lavoro di ingegneri software non pagati.
Non è certo l’anno di Vision Pro e neanche lo sarà il prossimo. La piattaforma è avantissimo sui tempi, al punto di esserlo troppo e costare troppo. Tutta l’attenzione è concentrata sulla bolla dei chatbot e, disgraziatamente, anche molti dei soldi che andrebbero investiti.
Dalle fessure del contesto però si intravedono piccoli indizi di cosa sarà il futuro. La app NBA per Vision Pro ha aggiunto una modalità Tabletop: la vista della partita è quella classica di una diretta TV, solo che possiamo cambiare il sedile virtuale che ci ospita e girare attorno al campo, per vedere il gioco da qualunque angolazione.
iPhone 16e può piacere o meno; il punto è che Apple-non-fa-più-innovazione ha scelto questo modello per fare debuttare C1, il chip-modem interamente progettato all’interno della società, che la rende indipendente da concorrenti importanti come Qualcomm.
In perfetto stile Apple, la notizia di C1 passa come l’equivalente di un trafiletto in novantesima pagina, mentre il titolo a nove colonne è che un iPhone 16e ha batteria per un tempo fino a ventisette ore.
Spiego come ho imparato a usare Coffee cApp, una app di concezione intelligente che serve a pagare via telefono le consumazioni presso i distributori automatici di cibi e bevande.
Ho scoperto la app molto tempo fa mentre accompagnavo un parente al pronto soccorso. Niente di grave, a parte – anche per quello – ore e ore di attesa vuota. Da anni sono abituato a pagare qualsiasi cosa con Apple Watch; nessuna ideologia e nessuna convinzione, semplice pigrizia.
C’è stato un font prima che ci fossero i font. Quando gli oggetti erano prodotti in metallo, legno, lamiera o comunque quando non c’erano ancora le serigrafie e prima si faceva lo stampo della lettera che andava impressa sul tasto della macchina per scrivere, per poi fare lo stampo del tasto e mettere insieme i due risultati.
Oppure quando su pannelli di controllo, cartelli, placche di citofono, prime tastiere, strumenti industriali, disegni tecnici, normografi il font andava comunque inciso.
Se prendiamo una calcolatrice sui sistemi Apple e, sull’onda di quei giochi cretini travestiti da prove di quoziente di intelligenza che spopolano sui social, scriviamo
(10^100)+1-(10^100)
Otteniamo come risultato zero. Che è il voto da dare alla calcolatrice: Il risultato dovrebbe essere uno. Controprova in Lisp:
(- (+ (expt 10 100) 1) (expt 10 100))
Controprova in Python:
(10**100)+1-(10**100)
Se proviamo su Android, la calcolatrice dà il risultato corretto.
Il fatto è che rappresentare tutte le casistiche possibili di calcolo dentro un linguaggio di programmazione è un gran casino e Android ha avuto la fortuna di avere dentro Google un programmatore autore di uno sforzo notevole per riuscire a eliminare questo e altri casi critici.
Siccome era del tutto imprevisto, non c’erano le condizioni di un esperimento, le verifiche, le controprove.
Però in mezzo alla strada, in tarda serata, un parente mi ha chiesto se si poteva guardare un momento del Festival.
Ho lanciato Raiplay e la app ha detto qualcosa tipo serve una connessione Internet, a sottintendere che il Festival non potevo guardarlo.
Mi sono accorto allora che iPhone era in modalità aereo. Strano, perché può essere accaduto solo mentre lo mettevo nella tasca del giaccone, o nell’estrarlo.
Eravamo un po’ preoccupati per le sorti di Warren Buffett e in generale di Berkshire Hathaway.
Invece, dopo quattro trimestri consecutivi, nell’autunno 2024 non ha venduto neanche una azione di Apple.
Si è stimato che, grazie alle vendite di titoli Apple, Berkshire Hathaway abbia lasciato sul tavolo trentacinque miliardi di dollari e qui ci si cominciava a preoccupare per la posizione pensionistica di Warren.
Bello vedere che, anche alla sua età, sia stato capace di cambiare strategia.
Ho messo un po’ di tempo a scalfire la superficie di Typst per capire se possa veramente funzionare come un sistema di composizione di testo più semplice di TeX e più evoluto di tutto quello che sta sotto, dai word processor classici in poi, arrivando fino a soluzioni come Compositor che una volta di più vogliono dare a TeX o LaTeX la semplicità di un editor di testo visuale e forse arrivano vicini all’obiettivo più di prima.
Gran bell’articolo di John Gruber sul nuovo sistema di indicazione del punteggio adottato nella trasmissione del Super Bowl LIX.
Intanto non sapevo che nel gergo televisivo si chiamasse scorebug e una cosa nuova imparata la si è portata a casa.
Poi si discute approfonditamente del fenomeno della resistenza al cambiamento quando qualcosa non è come siamo abituati ad averla:
Qualsiasi tipo di cambiamento provocherà sempre un allarme, non importa se sia migliore o no.