Tre messaggi
Il primo messaggio è l’uscita di una versione notevolmente aggiornata di Dwarf Fortress, il gioco di ruolo che sembra una cosetta a interfaccia testuale e invece racchiude un mondo capace di lasciare senza fiato.
Il primo messaggio è l’uscita di una versione notevolmente aggiornata di Dwarf Fortress, il gioco di ruolo che sembra una cosetta a interfaccia testuale e invece racchiude un mondo capace di lasciare senza fiato.
Giusto ieri ho partecipato a una chiacchierata sugli ultimi progressi della piattaforma Adobe, organizzata da Burson-Marsteller Italia e tenuta dal sempre impeccabile Matteo Oriani.
Parola del presidente della Federazione nazionale ciechi americana.
Si moltiplicano i segnali che mostrano Apple di fronte alla scomparsa di Steve Jobs non come chi incontra una battuta d’arresto bensì come la fine di un capitolo e l’inizio del successivo.
La ragione per cui creare una singola interfaccia che vada bene per tutti è un’arte talmente complessa da rendere molto denaro a chi la sa praticare in modo eccelso, la dimostra Bic – sì, le penne a sfera – che per festeggiare la centomiliardesima biro ha lanciato lo Universal Typeface Experiment.
Mi dicono (scherzo, lo rileva Chitika) che la Developer Preview di Yosemite ha un tasso di adozione quasi quadruplo di quanto avvenne un anno fa con Mavericks. Se tanto dà tanto, l’edizione definitiva e pubblica di OS X 10.10 sarà ancora più adottata di 10.9, che a detta di Tim Cook nel giro di un anno si era presa già oltre la metà delle macchine.
È nota la mia scarsa attitudine all’autopromozione. Qui però si tratta di idee e di questioni contemporaneamente epocali eppure capaci di influenzare pesantemente il nostro quotidiano (non nel senso del giornale del mattino).
Per questo mi permetto eccezionalmente di rinviare alla lettura del mio articolo di oggi su Apogeonline. Per i lettori notturni: il link inizierà a funzionare appena prima delle sette del mattino.
Per una volta considero le mie riflessioni con meno modestia del solito. Spero verrò perdonato.
Anche se andiamo fuori tema, tengo a segnalare come sul canale Music Vault, di YouTube, dove risiedeva un migliaio di concerti dal vivo di grandi band e singoli, ne stiano arrivando altri dodicimila.
La differenza tra Apple e una Microsoft o una Nokia la spiega bene [Kontra su CounterNotions])( http://counternotions.com/2008/08/12/concept-products/): Apple non produce concept, prodotti futuribili. L’ultimo della serie fu Knowledge Navigator e si era ancora negli anni ottanta. Guarda caso, Apple non se la passava benissimo.
Apple ha scelto la strada di una esperienza continua tra apparecchi e sistemi operativi, mentre Microsoft ha scelto l’altra strada di un unico sistema operativo valido per tutti, sui cinquanta pollici come sui cinque.