Dedicato a chi trova eccessivo il ciclo annuale di rinnovo del software, oppure scarsa una compatibilità di cinque anni tra hardware e software, o ancora straparla di
obsolescenza programmata:
Ibm ha abbandonato il supporto di 1-2-3 dopo trent’anni.
Per togliersi prima possibile dai pasticci e dai dissensi che ha provocato Windows 8, Microsoft ha chiamato la versione successiva Windows 10, saltando a piè pari il numero nove.
Procedo nell’uso di iOS 8 e per il momento non ho incontrato problemi. Mail mostra disallineati numerosi allegati presenti in un messaggio e insomma, ci si aspetterebbe una maggiore pulizia visiva in questa e altre situazioni.
Non ho ancora letto con attenzione il lungo
articolo di Ars Technica dove Andrew Cunningham cerca – e praticamente non riesce – a mettersi in condizioni di lavorare usando un PowerBook G4 Titanium e Mac OS 9.2.
Non ho voglia di discutere. Piuttosto, di qualcosa di bello, nel senso dell’estetica.
Allora, il gioco delle curve di Bézièr per perdersi nell’armonia delle curve e poi una perfetta spiegazione delle differenze esistenti tra i font della famiglia Lucida. Cogliere i minuti dettagli che rendono la tipografia un settore di eccellenza è una sfida che concilia il sonno, nel senso più positivo del termine.
Di passaggio: Apple ha ritirato l’aggiornamento a iOS 8.01 a causa di
quarantamila iPhone che avevano perso la connettività. Quarantamila iPhone su… cento milioni? Sono pochissimi in percentuale, un numero apprezzabile in assoluto, tanto che c’è stata una reazione. Ci pensino al numero quarantamila, quelli per cui un problema lo hanno in molti perché un forum contiene qualche centinaio di messaggi.
Compare.com ha pubblicato una
infografica riguardante la produzione di iPhone 6 che, per quanto impegnativa da scaricare, vale la pena.
Gli argomenti per discutere del bendgate li porto uno di questi giorni. Nel frattempo rimando alla (lunga) lettura di
quanto scrissi nel 2010 sull’Antennagate (c’è sempre una parola chiave che serve a riempirsi la bocca e fingere che sia una cosa importante).
È suonato il telefono. Su Mac. Incredibile come anni di abitudini possano ottundere i riflessi di fronte alle novità che veramente cambiano le cose.
Non sono esperto di orologi. Come per i cellulari, ne portavo uno da due soldi giusto per sapere l’ora. Ho smesso di portarlo quando mi sono reso conto che passavo le giornate di lavoro davanti a un computer, sul quale vedevo l’ora in ogni momento.