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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

6 mar 2017

Il bene del fare

Facile di questi tempi guardare a Internet per i lati negativi: gli imbecilli scatenati, le post-verità, gli attacchi d’odio.

La rete potrebbe anche servire ad altro ed effettivamente è piena di quello che ci si riversa. Significa che l’unica vera strategia verso gli imbecilli è ignorarli e, invece, immettere nel traffico cose buone. Fare del bene. Anche solo fare una buona domanda, come questa:

5 mar 2017

Chi automatizza trova

Divento noioso, ripetitivo e petulante sull’argomento dell’automazione del nostro computing. Dall’uso più efficiente dell’interfaccia fino allo scripting e ai programmi che fanno lavorare il computer da solo, se usiamo il computer nel modo più manuale e immediato, perdiamo tempo, produttività e possibilità. Stiamo attaccati alla tastiera o chi per lei mentre potremmo fare cose migliori. Questo, alla lunga, genera danni.

Un esempio di questi giorni è un modesto e spettacolare articolo di Dr. Drang dedicato a un argomento apparentemente anodino come la funzione di ricerca e sostituzione su BBEdit.

4 mar 2017

Note di configurazione

Dopo un numero di cadute e maltrattamenti effettivamente eccessivo, con un principio di piegatura della scocca, danni alla protezione esterna della fotocamera e una crepa a tutta larghezza dello schermo touch, iPhone 5 ha segnalato che era il momento di prendere provvedimenti: lo schermo touch si è staccato dal corpo durante una telefonata, mettendosi praticamente a penzolare.

L’unità ha lavorato per 1.548 giorni, quattro anni più quasi tre mesi, direi non male per un iPhone, specie così malridotto. Pagato 729 euro a dicembre 2012, è costato 47 centesimi al giorno. A Milano è la metà di un caffè.

3 mar 2017

C’è sempre un motivo

A colloquio con un amico che ha ricevuto per lavoro una massiccia quantità di file Word, con l’estensione .doc del tempo che fu.

Anteprima vede perfettamente il contenuto dei file: sono lunghe tabelle di più pagine, strutturate su tre colonne.

Pages, però, nell’aprirli mostra solo la terza colonna; le prime due spariscono. Anche LibreOffice. Anche TextEdit. Anche un Pages ’09.

Certo, si tratta di una tabella con tre colonne, ma è una tabella con tre colonne. Qualunque altra complicazione è assente. Chi adduce il problema della compatibilità per sostenere la necessità di usare Word, sostiene un software costruito per riuscire comunque a creare casi di incompatibilità. Volutamente, a spese della produttività e dell’efficienza delle vittime, pardon, degli utilizzatori.

1 mar 2017

Sereno variabile con ritardi

Mi dispiace per i radi aggiornamenti di questi giorni e, tra oggi e domani, quasi certamente mi sarà impossibile provvedere. Conto di riprendere un ritmo più regolare entro il fine settimana e mi scuso con tutti nel frattempo.

Il mio Mac, comunque, non è ancora esploso.

27 feb 2017

Per estensione

MacStories dedica una recensione ricca e interessante a Raw Power, una estensione di Foto che mette a disposizione di chi li volesse strumenti di regolazione e modifica essenzialmente simili a quelli disponibili su Aperture, il programma professionale per l’amministrazione delle librerie fotografiche che a un certo punto Apple ha lasciato al suo destino.

A volte è un peccato terminare un software, altre volte è un tradimento, o ancora può trattarsi di una decisione forzata, tuttavia c’è anche spazio per le prese d’atto. Leggiamo che cosa scrive il recensore:

21 feb 2017

Vorrei ma non so

Mi trovo bene con Apple quando mi propongono opportunità che non sapevo di volere. Non lo ha inventato Steve Jobs: avrò citato mille volte Henry Ford (che poi è frase apocrifa) con il suo Se avessi chiesto ai miei clienti che cosa volevano, avrebbero risposto: un cavallo più veloce.

Servisse una dimostrazione per negazione dell’opposto, Zte ha avuto una grande idea: chiedere ai clienti che cosa avrebbero voluto in un computer da tasca. Ok, uno smartphone.

20 feb 2017

Gli asparagi e l’immortalità del cloud

Supporti, formati, [dati](( https://macintelligence.org/posts/2017-02-19-gli-asparagi-e-l-immortalita-dei-dati/) in generale. Ahimé, niente è per sempre. Tocca occuparsene regolarmente, con cura e dedizione. Vedo gente lavare l’auto tutti i sabati che sembra uscita da una sala operatoria. Poi si siede davanti alla tastiera e niente, lì deve vigere l’autoconservazione: creo un bit, adesso fatti vostri e guai al mondo se sparisce.

Spiegato perché si tratti di una pia illusione, giusto una curiosità finale: oggi 20 febbraio 2017, il sistema più garantista sulla conservazione dei dati è il cloud. Sì, quella nuvola virtuale di cui non abbiamo il controllo, dotata di vita propria, cui possiamo accedere per leggere e scrivere dati, e nulla più (il sarcastico dice: per questo i dati sono così affidabili…). Neanche sappiamo dove veramente stanno, in che server, sotto che software, niente di niente (se lo sappiamo, il giorno dopo può essere cambiato tutto).