Dicevo
giusto ieri che il decennale di iPhone, sì, è una gran cosa, simpatizzo e ho pure
rievocato su Apogeonline la più straordinaria presentazione di prodotto di sempre.
Dopo di che, non mi soffermerei più di tanto.
Per esempio, è recentissimo il pezzo di Horace Dediu di Asymco su
iPhone prodotto più venduto di tutti i tempi.
Nel solo 2017, iPhone avrà contribuito a generare fatturato complessivo – tutto ma proprio tutto compreso, hardware, software, servizi, app, accessori – per mille miliardi di dollari. Un trilione di dollari.
Vorrei resistere il più possibile alla tentazione di unirmi al coro delle celebrazioni del decennale dell’annuncio di iPhone.
Devo a
Francesco la scoperta di questo fantastico
articolo di confronto tra le mappe di Apple e quelle di Google.
Certamente ci vuole la volontà e altrettanto certamente l’apparecchio, da solo, significa niente. Eppure ho apprezzato il
racconto di Zac Hall su 9To5Mac che è riuscito a perdere più di venti chili da aprile a dicembre 2016 grazie a un proposito del nuovo anno (rotto il quattro di gennaio, ma ripreso successivamente).
Scrive Stefano:
Ecco qui la mia personale prova sul campo:
Apple Watch Nike+
Modello: Space Gray Aluminum Case with Black/Cool Gray Nike Sport Band - 42 Case
OS: watchOS 3.1
Giorno 1: 100 percento di carica alle nove del mattino
Attività: notifiche Facebook + WhatsApp + Times of India + LinkedIn
Notifiche mail di Exchange + Mail (circa 40 notifiche ricevute)
Tracciamento battito cuore tramite: HeartWatch
Palestra: 20 minuti di corsa + 20 minuti ellittica + 20 minuti cyclette con monitoraggio workout tramite HeartWatch
Indossato tutta notte in modalità Airplane dalle 23:00 alle 8:45 per continuo tracciamento del sonno tramite AutoSleep.
E adesso che si ricomincia davvero a fare sul serio, è tempo di chiudere i bilanci sul 2016 con un articolo assai lungo e assai poco scontato,
quello di Daniel Eran Dilger per AppleInsider.
I Mac non sono mai stati macchine da gioco per eccellenza, ma i detrattori devono tenere presente qual è la direzione.
Farei un serio pensiero sulla
Wireless Aluminum Keyboard di Matias, che dispone del layout (e di un distributore) italiano. Solo che non è retroilluminata.
Scrive Bambi Brannan
su Mac360:
Un Surface Book con un terabyte di Ssd, processore i7 dual-core, schermo touch da 13,5”, Windows 10 Pro, 16 gigabyte di Ram e una scheda grafica integrata costa 3.199 dollari.
Un MacBook Pro con un terabyte di Ssd, processore i7 quad-core, schermo 15”, Touch Bar, Touch ID, macOS Sierra, 16 gigabyte di Ram e scheda grafica da due gigabyte costa 3.399 dollari.
Duecento dollari in più vogliono dire un MacBook Pro con un processore più potente, grafica più performante, uno schermo più grande, la possibilità di eseguire Windows o Linux o altri sistemi operativi Unix, [con Touch Bar ma] senza schermo touch […] sono modelli di fascia alta, di dimensioni similari, professionali, con grande potenza a disposizione, ma solo uno venderà numeri abbastanza consistenti da poter essere dichiarati.
C’è chi si preoccupa di
trovare un’alternativa a MacOS. Perché non è convinto dell’impegno di Apple verso Mac eccetera eccetera eccetera.