So che non sarò creduto. Devo ugualmente onorare la verità delle cose. Mi hanno proposto per posta di intervistare Andre Spicer, docente di comportamento organizzativo presso una business school londinese, che ha analizzato come segue la situazione di Apple. (Testuale, corpo del messaggio. Ho corretto i refusi. C’erano anche quelli).
I
risultati finanziari trimestrali di Apple hanno visto una ulteriore flessione del numero di iPad venduti, cosa che non fatico a capire: hanno creato oggetti con un ciclo di rinnovo ampiamente più lungo di quelli di un computer, alla faccia dei fanfaroni dell’
obsolescenza programmata.
L’elenco delle aggiunte, modifiche e sistemazioni apportate a
BBEdit 11.5 vale da solo il prezzo del biglietto di un utilizzatore professionale.
Non è il mio genere e diffido dei battage pubblicitari.
Eppure, motivato illogicamente dal successo di un attacco quasi magistrale su
Clash of Clans, ho scaricato e provato
Churchill Solitaire.
Finora ho sentito parlare di
MacBook in termini negativi, critici oppure neutri e distaccati; nessuno che abbia approvato la macchina più che timidamente.
Due aziende, A e M.
Durante gli ultimi tre mesi del 2015,
A ha aumentato del due percento il fatturato e i profitti del due percento rispetto allo stesso periodo del 2014. Tra le altre cose, A produce computer da tasca e anno su anno ha venduto grosso modo lo stesso numero di terminali, con una crescita del fatturato dell’uno percento.
Si è
capito da tempo che i detentori di un iPhone acquistano online più disinvoltamente dei possessori di un Android.
Dawn Chmielewski su Re/Code,
prima.
Mi immagino la redazione di Apple World Today a fare sforzi disumani per controllarsi nel pubblicare
l’articolo e intanto slogarsi la mascella dalle risate mentre nessuno li vede.
Per amare Wolfenstein 3D bisogna essere entrati nel castello dei nazisti di notte, da soli e in silenzio, con i sensi all’erta per eliminare la maledetta SS prima che abbia il tempo di farlo lei con noi.