Le vendite di iPad sono in diminuzione. Il prodotto ha avuto un boom enorme alla nascita, con un ritmo di vendita francamente insostenibile. E poi si è dimostrato mostruosamente durevole: a casa mia il primo iPad è ancora in funzione, affidato alla figlia, e io lavoro senza problemi (tranne qualche lentezza che inizia a farsi sentire) su un modello di terza generazione, che sta per compiere cinque anni. Il ricambio degli iPad, alla faccia di chi blatera di obsolescenza programmata, sarà pachidermico nei ritmi. In un certo senso neppure è iniziato.
C’era una volta un sistema operativo chiamato Mac OS X 10.7 Lion che, visto che cosa succedeva con iPad e iPhone al momento di fare scorrere una pagina con il dito, adottò lo scorrimento naturale e invertì l’effetto che si era sempre ottenuto chiedendo lo scorrimento al mouse o al trackpad. (Rimase l’opzione di disattivarlo).
Mi ero chiesto se l’aggiornamento di iPhone a iOS 10.3, con conseguente passaggio al filesystem Apfs, fosse stato
possibile solo da iTunes per inconveniente tecnico oppure volontà.
Ho sempre trovato appropriata la scelta di lasciare watch senza un browser web e giustificato la sostanziale mancanza di giochi degni di questo nome sul computer da polso.
La vita è andata talmente veloce oggi che, mentre avevo voglia di scrivere una caricatura dello scripting via Terminale, il giorno per farlo è abbondantemente terminato.
Anni fa nelle riunioni con gli amici e presso i rivenditori Apple si giocava una specie di roulette russa, che a posteriori chiamerei featuroulette. Invece delle pallottole, si usavano le novità del sistema operativo imminente.
Di solito esce un aggiornamento di sistema per iPhone e lo ignoro finché iPhone mi fa notare che è disponibile.
Un’ora di attesa nel grande centro commerciale, pare il più grande d’Europa, certamente il più grande che io abbia mai visto in Europa. La sfrutto e provo il Wi-Fi libero a disposizione con iPad.
Questa Apple che riposa sugli allori, non innova e considera solo iPhone, mi dicono, ha iniziato a distribuire iOS 10.3.
Non esiste un pasto gratis. Se un’azienda ti fa un regalo, c’è un motivo.
Per questo le mie macchine virtuali in
VirtualBox sono lente e scomode. Il programma è gratis, i suoi esiti sono più che sufficienti per le mie necessità. Accetto più che volentieri le sue limitazioni.
Senonché,
leggo che in Mac App Store appare
Parallels Desktop Lite. È gratis e permette di creare macchine virtuali macOS e Linux. Sembra fatto su misura per me.