Difficile trovare il tempo per leggere la lunghissima intervista concessa da Tim Cook al Washington Post. Eppure si dovrebbe. Solo un pezzo che trovo significativo:
La tecnologia è uno di quei settori dove ogni settimana appare un nuovo oggetto scintillante che tutti devono avere. I netbook… guardo indietro e tutti scrivevano dei netbook come di questa cosa incredibile e ognuno ci chiedeva “Perché non ne state costruendo uno?”
È incredibile come il tempo aggiusti la visione e la proporzione delle cose, se appena uno ne concede abbastanza, alle cose e a se stesso.
Ironia facile su Apple che vara un programma di bug bounty, con compensi fino a duecentomila dollari per la rivelazione di un problema di sicurezza, quando ci sono aziende specializzate nel violarla disposte ad arrivare fino a mezzo milione.
Invece è una notizia confortante. Primo, per pirati informatici la falla che vale di più è quella più difficile da ottenere e/o che offre i ritorni migliori una volta sfruttata. Si guardi la classifica in apertura dell’articolo di 9to5Mac: più un pirata è disposto a pagare, più c’è sicurezza da violare.
Giusto
ieri facevo il nome di Panic come software house dotata di talento e reputazione più che adeguati per meritare più elasticità nel momento in si affaccia su Apple Store.
Federico mi ha stuzzicato suggerendomi di dare un parere sull’ inchiesta condotta da Devmate presso 679 sviluppatori di software per Mac sul loro uso e la loro soddisfazione nei confronti di Mac App Store.
Premesso che Devmate è di parte, ossia si propone di fare concorrenza a Mac App Store per la distribuzione di software Mac, i risultati sono ampiamente condivisibili e largamente negativi: mancano molti strumenti indispensabili e vari aspetti del meccanismo, tra i quali la procedura di approvazione, sono tutt’altro che graditi.
La maggior parte dei difensori di Flash di Adobe parlano di video che sarebbe altrimenti impossibile da visionare o interfacce sviluppate in Flash che per questo motivo meriterebbero di sopravvivere invece che essere sostituite da Html5.
Evidentemente non sanno come viene usato Flash in rete. Grazie al cielo sempre meno e grazie all’iniziativa di Apple, Google (e perfino Microsoft, figurarsi). Google ha appena annunciato un altro colpo quasi finale a Flash su Chrome e spiega come il problema sia meno visibile di quanto si creda:
Nessuno è meglio di Brett Terpstra quando ci si mette. Ecco per esempio la sua pagina sugli editori di testo per iOS.
Non basta ancora, quanto meno per raggiungere un parere decisivo nel giro di poco. Eppure è un bell’inizio quando si tratta di dominare la complessità di App Store.
Un parente ha abbandonato il vecchio cellulare per un Android a basso costo, Samsung. Effettivamente il terminale fa tutto quello che gli si chiede, solo che è tutto lento, con un’interfaccia onesta e proprio scarna e bruttarella. A ogni tocco senti, vedi, capisci che costa poco e c’è dentro niente più di quello che hai pagato. In casa abbiamo un iPhone 4S oramai venerabile e, dopo l’esperienza, è stato come abbeverarsi a un ruscello di montagna.
Sto organizzando la macchina per lavorare il meglio possibile su Cuore di Mela e trovo indispensabile poter lavorare da iPad – e magari eccezionalmente anche da iPhone – sul repository Bitbucket che è stato attivato allo scopo. Tramite Bitbucket e Git è possibile lavorare a più mani sullo stesso progetto senza conflitti, anche se si lavora contemporaneamente sullo stesso file (in caso raro di conflitti, è facile risolverli). Voglio poter accedere al sistema da ognuna delle mie macchine.
Che interessante questa mail di Federico:
Ringraziando
Brett Terpstra che me lo ha fatto scoprire, segnalo
Marp nell’ottica dei due bei post di qualche settimana fa sul blog di Sabino [che presumo siano
Da Keynote a PowerPoint e
Vita oltre PowerPoint].
Premessa uno: diffido delle tastiere esterne fatte su misura per iPad, se non altro perché il passo tra i tasti è diverso da quello della tastiera standard e il feeling cambia passando dalla tastiera Mac alla tastiera iPad e questo, volendo scrivere con naturalezza, è inconcepibile. La mia tastiera per iPad finora è stata la stessa identica Apple Wireless Keyboard che uso per Mac, oggi sostituita a listino da
Magic Keyboard. L’unico suo difetto è non essere retroilluminata. Ma quando sono in forma riesco a scrivere abbastanza efficacemente anche al buio, perché se scrivi con naturalezza non hai bisogno di guardare i tasti. Per dire quanto sia importante avere tastiere con lo stesso passo.