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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

25 nov 2017

A scuola di risparmio

A Boca Raton, Florida, Usa, la Lynn University ha ottenuto il titolo di Apple Distinguished School 2017-2019. Il perché viene spiegato sul sito:

Dal suo lancio nel 2013, il programma di apprendimento basato su iPad ha fatto risparmiare agli studenti fino al 90 percento dei costi per i libri di testo e contribuito ad alzare risultati e livello di coinvolgimento. L’ottantotto percento degli studenti di primo anno interpellati ha dichiarato che la tecnologia ha contribuito alla loro comprensione dei materiali di corso e l’ottantanove percento ha affermato che iPad li ha fatti collaborare meglio con i compagni.

23 nov 2017

C’è modo e modo

Su MacDrifter raccontano di com’è andata, dopo l’arrivo di un nuovo iPad Pro 10”5, nel rinunciare a Mac per tutto tranne l’assoluta necessità.

21 nov 2017

Stabilità professionale

Per una volta arriva qualche interrogativo sensato dal tema, che altrimenti trovo surreale, dei professionisti e delle specifiche dei computer.

20 nov 2017

La visione della foto da vicino

Il riconoscimento delle facce effettuato sulla libreria fotografica di un’utenza Apple non viene effettuato usando iCloud. Ogni apparecchio cifra le foto prima di inviarle sulla nuvola e pertanto sui server non si trova materiale per fare lavorare gli algoritmi di deep learning.

Gli ingegneri si sono pertanto impegnati perché il riconoscimento delle facce nelle foto avvenga localmente, all’interno di ciascun iPhone. Per riuscirci occorre superare alcuni ostacoli rilevanti come esigenze di memoria e di spazio, potenza computazionale, reattività delle risposte, necessità di assicurare la performance di tutte le altre attività di iPhone, che l’utente desidera siano istantanee.

17 nov 2017

Lo stato del laptop

Se il meteo funzionasse come gli analisti che pretendono di prevedere l’andamento dei mercati tecnologici, sarebbero tutti a casa o quasi.

16 nov 2017

La paura fa X

Per quanto sia sempre accaduto, specialmente negli ultimi anni, l’intento di scoraggiare l’acquisto o almeno falsare la percezione di iPhone X viene perseguito con una intensità che non avevo ancora visto, salvo i tempi dell’antennagate. Dove però, almeno, c‘era qualcosa di cui parlare.

Qui invece si può solo inventare. Allora saltano fuori storie come la maschera di silicone che sblocca Face ID. In sé è una sciocchezza: dati il profilo 3D già pronto di una persona consenziente, centocinquanta dollari di materiali, cinque tentativi e finalmente l’annuncio (che nessuno ha verificato o riprodotto fuori dal laboratorio vietnamita, ma diamolo per buono). Certo, vale la pena di sequestrare un milionario è sottoporlo alla scansione 3D del volto per sbloccare il suo iPhone X. O tagliargli la testa; dopotutto sono già state tagliate dita per trafugare impronte digitali.