I sempre più benemeriti di Archive.org hanno aggiunto un nuovo emulatore dei tempi andati alla loro crescente raccolta: non hanno solo un Mac, ma addirittura HyperCard, usabile come fosse il 1987, dentro un comune browser.
Sostengo che l’esperienza vada assolutamente compiuta dato che HyperCard è stato un pezzo di software straordinario e geniale.
Ma non scriverò in anticipo sui tempi perché, quando i tempi sono arrivati, era rimasto indietro, spettacolare per la sua epoca ma di poco aiuto andando avanti.
Lettura raccomandata quella di Jason Snell su MacWorld perché porta una ventata di informazione nel delirante panorama delle illazioni sul prossimo iPhone. Segnatamente sull’ipotesi che Apple possa proporre un modello molto evoluto e molto costoso da vendere in quantità relativamente piccole dove invece i grandi numeri sarebbero riservati agli ordinari, averne, iPhone 7S e 7S Plus.
All’idea di pezzo prezzo più alto ci sono commentatori che si scatenano subito e mancano completamente di cogliere il succo della questione, ottimamente spiegato da Snell.
Mentre le news sono piene di speculazioni surreali attorno al prossimo iPhone e mi chiedo come si possa parlare ma soprattutto leggere seriamente su un prodotto che per due mesi almeno non esiste ancora, succedono cose come la chiusura di Vertu.
Fondata nel 1998 da Nokia per vendere telefonini di lusso a persone ricche disposte a spendere tipo diecimila dollari per modelli in pelle umana o tempestati di pietre preziose, dopo il tracollo del gigante finlandese è andata in mano a faccendieri il penultimo dei quali l’ha venduta all’ultimo glissando su debiti per 165 milioni di dollari che sono saltati fuori solamente dopo.
Fare uscire una lista dei cento migliori giochi oggi esistenti per Mac a metà luglio è un colpo bestiale di marketing e una coltellata intercostale per chi è tenuto a produrre.
Mica tanto per queste settimane, quanto in generale. Mac non è considerato piattaforma di gaming, però a guardare la lista non mi viene da soffrire. Su certe cose sono arrivato, come Dwarf Fortress, Hearthstone, World of Warcraft. Me ne mancano decine e decine, ciascuna delle quali chiede una consistente fetta di vita per essere apprezzato.
Adesso la chiavetta Wind per la connessione dati su Mac ha ripreso a funzionare. Il problema è che la collegavo direttamente al mio MacBook Pro (inizio 2009).
Si leggono cose tremende sull’assuefazione dei bimbi ai device, la necessità di contingentare il tempo davanti allo schermo, la luce blu che complica il sonno eccetera.
Aggiorno semplicemente una mia esperienza personale, privo di ambizioni statistiche.
Per tutto l’anno Lidia – che al momento si avvicina ai tre anni compiuti – ha chiuso le giornate giocando su iPad o guardando video YouTube su iPhone. Molto spesso, a un certo punto della serata, ha chiesto espressamente questo o quell’apparecchio, questo o quel gioco.
watch supera in vendite qualsiasi produttore svizzero di orologi con l’eccezione di Rolex e l’intero mercato svizzero vale circa 28 milioni di unità, mentre quello degli apparecchi indossabili ha passato i quaranta.
Vedo altri casi Nokia all’orizzonte, o sulla riva del fiume se si vuole. Apple ha mostrato di saper fare un orologio; invece i fabbricanti di orologi, quando devono fare computer, perdono precisione.
Apprezzo il football americano e la fantascienza, solo che non riesco a ricordare il titolo di quel libro dove il football si giocava alla morte nel campo costituito da una città deserta, nella quale il portatore di palla poteva nascondersi in un edificio o dentro un tombino e la squadra avversaria poteva schierare un cecchino alle finestre ( trovato).
Ne ne sarei fatto una ragione perché è arrivato 17776, un racconto distopico sull’evoluzione – o degenerazione – del football che è anni luce avanti.
Red ha annunciato per il 2018, posto che uscirà davvero, un
supertelefono Android con edizioni in alluminio e titanio, al prezzo rispettivo di 1.195 e 1.595 dollari.
È un momento di luci della ribalta per Microsoft. La notizia è la diffida dall’utilizzo di OneDrive su dischi non Ntfs.
Sì, esatto, il disco di rete, quello fatto apposta per funzionare in tutto l’universo e su qualunque sistema operativo, pretende di risiedere localmente sul filesystem Microsoft.
Come se iCloud Drive imponesse a chi lo usa su PC di formattare il disco con il filesystem di Mac. Assurdo, è negare il senso di iCloud Drive.