Detesto la mania di speculare sugli iPhone che saranno e che normalmente non sono come la speculazione voleva.
Faccio un’eccezione per ZDNet che immagina per gli iPhone del 2019 una banco di Ram non volatile in cui potrebbe trovare posto codice di machine learning sempre e istantaneamente disponibile, senza gravare sulla dotazione standard della macchina.
È la cosa più vicina a Siri offline che si possa oggi immaginare e sarebbe una aggiunta notevole alle possibilità di iPhone. Sarebbe anche solo l’inizio di ulteriori impieghi dell’intelligenza artificiale in un computer da tasca.
Ricevo da Flavio e con gratitudine pubblico. Niente da aggiungere.
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##Certo, costano di meno
Selene è una ragazza giovane, intelligente, acuta. Laureanda all’università, ha sempre padroneggiato la tecnologia, tanto che in casa è il riferimento famigliare per i vari problemi informatici che possono affliggere le dotazioni domestiche.
Il suo smartphone è un
Huawei P20 Paro, avuto in regalo dal proprio fidanzato grazie anche agli imponenti sconti di cui beneficia l’apparato. Prima aveva un un Huawei G620S con Micro SD su cui salvava la messe di fotografie che le piace scattare e collezionare.
A memoria non ricordo di avere visto
dieci beta di una nuova versione di iOS come è accaduto per la versione 12 e potremmo non avere ancora finito, visto che c’è ancora tempo.
Tempo che giorno più giorno meno è invariante: il ciclo annuale di rinnovo significa che in sostanza ogni iOS sarà stato preparato per lo stesso tempo (ignoro volutamente questioni come le risorse dedicate, nell’assenza di dati certi, e presuppongo arbitrariamente che anche qui, nel lungo periodo, vi sia una sommaria equivalenza).
Doveva essere un post su Surface imposto a suon di soldi da Microsoft alla National Football League, con
risultati da commedia, e su iPad
liberamente adottato da squadre universitarie come South Carolina, con risultati positivi.
Nel seguire il link di MacDailyNews ho però scoperto che
il sito è inaccessibile, molto probabilmente perché il mio browser si collega dall’Europa e l’Europa ha fatto passare la normativa
Gdpr, la quale dovrebbe teoricamente tutelare la privacy e invece, come già la
tremenda legge italiana, non fa che moltiplicare la burocrazia, impennare il numero dei clic inutili su avvisi inutili e, come qui, perdere l’accesso a pagine gestite da persone che vogliono impiegare il proprio tempo amministrativo su questioni più serie.
Le procedure di emergenza dovrebbero essere insegnate a tutti, per poi però procedere veloci ed efficaci come un tempo era impossibile, grazie ai nuovi strumenti.
Illuminante questa
eulogia delle tavole delle probabilità oramai scomparse dai libri di testo, visto che i calcolatori sono oramai ubiqui.
La
discussione su Slashdot è interessante perché, fuori dalle nostalgie, si percepisce come insegnare il calcolo manuale e magari l’uso di strumenti come il regolo calcolatore possa avere un senso. Appunto, backup, esercizio mentale. Dopo, però, fuori il calcolatore da tasca. E avanti a imparare qualcosa di più.
Un rapido sondaggio: hai mai usato Torna al mio Mac?
Non l’ho mai usato; la necessità di configurare il router esterno costituiva una fatica superiore ai vantaggi e all’uso effettivo.
Ora la funzione
sparisce da macOS Mojave e in effetti, tra iCloud Drive e
Apple Remote Desktop, per trascurare le soluzioni indipendenti, sembra abbia fatto il suo tempo, uno nel quale era possibile trovarsi a voler accedere al proprio Mac da un altro Mac.
Se guardi la pubblicità, vedi che uno Huawei scatta foto più belle di quelle di un iPhone e costa pure meno.
Se leggi Ars Technica vedi che le foto sono state scattate
con una fotocamera professionale.
La qualità autentica dello smartphone, relativamente alla parte fotografica? Non si può vedere. Alla lettera, chiaro.
A che servono le fake news quando abbiamo gli analisti? Questo ha deciso che il titolo Apple perderà terreno
a causa del successo eccessivo di iPhone X.
Ne avrebbero venduti troppi, al punto di penalizzare la comanda futura.
Sì, è lo stesso universo nel quale si scriveva delle vendite di iPhone C
sotto le aspettative.
Aspettative che probabilmente erano di non venderne nemmeno uno. In base alla logica dell’analista, questo avrebbe creato opportunità clamorose di vendita futura e quindi, grazie alle vendite assenti, la quotazione delle azioni sarebbe decollata.
Nuova edizione degli
script di Maarten Sneep per compilare agevolmente TeX dentro BBEdit
Cose specialistiche che interessano pochi, ma guardiamo il contesto: un utilizzatore si accorge che potrebbe automatizzare certi comportamenti nel proprio interesse.
Lo fa grazie a tecnologie di sistema presenti nel computer (AppleScript) e approfitta della rete delle reti per mettere il suo lavoro a disposizione di chiunque.
Domani qualcuno potrebbe migliorare uno script, o aggiungerne uno nuovo, localizzarli in una nuova lingua, dare un contributo.
I pro e i contro delle app in abbonamento li ha ben spiegati l’amico
Riccardo. Il modello attuale di App Store spinge verso un annullamento dei prezzi, cosa che fa piacere All’utilizzatore ma penalizza lo sviluppatore e, alla lunga, danneggia l’utilizzatore.
Apple ritiene che la soluzione siano gli abbonamenti alle app e
insiste privatamente con gli sviluppatori perché procedano in questo senso. Fare incassare più denaro a chi sviluppa giova anche all’utilizzatore, che può contare su app migliori, solo che alla lunga lo soffoca.