È venuta alla luce una vulnerabilità detta Krack che mette in pericolo di intercettazione un numero enorme di reti Wi-Fi.
Tutti i produttori si sono attrezzati e chi non aveva già provveduto a mettere in sicurezza la situazione lo sta facendo; nel giro di poche settimane il problema non sussisterà più. Ovviamente parliamo di sistemi operativi aggiornati all’ultimissima versione e all’ultimissima patch dell’ultimissima versione.
Come racconta Ars Technica, Android 6 è particolarmente vulnerabile.
Microsoft ha presentato Surface Book 2, con prezzo a partire da 1.499 dollari (e un quindici pollici parte da 2.499 dollari).
Ho ricevuto intanto il comunicato stampa, datato 16 ottobre, che annuncia in preordine il nuovo Mate 10 Pro di Huawei a partire da 845 euro, ma soprattutto Mate 10 Porsche Design, disponibile dalla metà di novembre a 1.395 euro.
Apple è accerchiata. Se vuoi dire che Windows o Android costano meno e fanno le stesse cose, lo puoi dire gratis (fanno le stesse cose) trovando una ciofeca che costa meno.
L’immagine qui sotto mi arriva (grazie!) da Matteo che commenta:
Proviene dalla redazione di un nuovo settimanale francese, Ebdo, dove, come puoi notare, stanno utilizzando i soliti Mac non professionali…
Il mitico Dr. Drang liquidò anni fa alla sua maniera il problema di dare in pasto a Wordpress file Markdown prodotti con BBEdit: una serie di script che facevano da altrettanti anelli mancanti per completare la catena.
Se siano tutti, se siano rimasti validi nel tempo, se la strada da seguire sia diversa dopo questi anni sono cose che auspico di riuscire a dirimere almeno in parte nelle prossime settimane.
Come continua regolarmente ad accadere – it still doesn’t suck – l’ elenco delle aggiunte, delle modifiche e delle correzioni di BBEdit 12 giustifica l’acquisto, o l’aggiornamento, oltre qualsiasi altra considerazione.
(Tra l’altro: CommonMark fa parte delle aggiunte e potenzia l’uso di Markdown).
Ho già scritto in altre occasioni della necessità nuova di definire un budget, anche minimo, al sostegno delle iniziative di contenuto che meritano per qualità e senso, perché sia sempre possibile trovare spunti interessanti e diversi dall’inevitabile cacca gratis.
Ecco perché segnalo una raccolta fondi su BeCrowdy mirata al finanziamento dell’attività dell’associazione Concertato.
Il punto non è più se si fruisca personalmente di quello che offre l’associazione, ma della condivisione della sua proposta e, se nel caso, appunto del sostegno, anche minimo.
Come spesso succede, il mio libriccino su Swift era stato scritto per amore della materia e anche per interesse personale. Non di tipo finanziario: le vendite sono andate bene e ho coperto più che abbondantemente le bollette della luce per un anno, ma è chiaro che se la molla fosse quella, si scriverebbe niente.
Interesse personale di tipo formativo: avevo scritto nell’introduzione – e lo ripeto – che oggi, semplicemente, il tema della programmazione non è ignorabile.
Tra letto e sentito, tre persone in tre giorni che si sono lamentate di Time Machine perché, nel momento del bisogno, il disco ha dato problemi.
Ogni due/tre mesi controllo puntualmente il disco di backup con Utility Disco. L’ho fatto ieri e ci ha messo circa una decina di ore. Significa che, sì, la struttura di Time Machine è complessa; significa anche che è necessario verificare di tanto in tanto il disco.
C’è un motivo in più per cui mi piace molto il retrocomputing ma preferisco vivere nel presente e magari, quando possibile, nel futuro: ti costringe a migliorare.
Mi spiego. Viste con gli occhi del 2017, le applicazioni che abbiamo usato e alle quali ci siamo appassionati, beh, erano semplici.
Anno dopo anno sono arrivate nuove versioni sempre più potenti e versatili e anche nuove applicazioni, costruite su modelli più efficaci e moderni.
Purtroppo è necessario occuparsi di Microsoft in questi giorni; succedono l’abbandono del settore musicale e quello dei computer da tasca, solo che nessuno spiega il perché.
Che è questo (grazie Mastro): Microsoft prospera perché i difetti intrinseci del suo ecosistema generano un indotto sconfinato e permettono a un insieme immenso di aziende simbionti di vivere sistemando i problemi causati dall’ecosistema Microsoft.
(Il che ha meno relazione di quanto sembra con la qualità del software.