Sono faticamente arrivato a una paciosa indifferenza nei confronti di quanti scrivono cose indicibili sul Wi-Fi e sui presunti effetti nocivi che dovrebbe avere non si capisce come e non si capisce perché. Li lascio pascolare e ruminare in santa pace, mia e loro.
Con il 5G, invece, la follia è appena cominciata. Se esiste un metro di giudizio scientifico e utilizzabile come riferimento, è la
classificazione della International Agency for Research on Cancer, che fa capo alla World Health Organization delle Nazioni Unite.
Avevo già usato una singola istruzione qua e là, ma un vero comando rapido deve concatenarne almeno tre, facciamo anche due se non è una conseguenza indotta dal programma. Ne ho messe insieme sette; una sciocchezza per chi usa a fondo i Comandi rapidi di iOS, però intanto ho cominciato.
Il mio Comando rapido copia nella Clipboard uno header completo necessario a Octopress per tenere in ordine questo blogghino. Uno header è fatto così:
Come la reporter Vanessa Hand Orellana di CNET, che ha visto su Apple Watch la notifica di irregolarità nel battito cardiaco ed è andata a farsi controllare in ospedale, dall’elettrocardiogramma di Apple Watch fatto su un dito ai dodici elettrodi della macchina tradizionale.
La cruda verità è che gli esiti dell’esame in ospedale
corrispondono a quanto ha notato Apple Watch.
Niente truffe made in Cupertino gabellate per strumenti utili alla salute, niente alternative Android che costano-meno-e-fanno-le-stesse-cose, niente disillusione antitecnologica per neoluddisto contro qualunque apparato purché digitale.
Leggo che qualcuno si sta divertendo a azzardare il nome del
successore di Tim Cook e allora divertiamoci, sul quando, dato che il chi mi interessa poco.
Cinquant’anni dopo
il primo allunaggio umano e vent’anni dopo
il debutto di iBook, prevedo che Tim Cook lascerà la poltrona di Ceo il 5 ottobre 2021.
Due parole sulla
messa al bando di Office365 nelle scuole tedesche.
Prima di tutto, la cosa vale solo per lo Stato federale di Hesse, uno dei sedici che formano la Germania, per un bacino di circa sei milioni di abitanti.
Poi è stato messo in chiaro che il problema riguarda l’oscurità delle multinazionali rispetto al trattamento dei dati nel cloud e riguarda chiunque altri abbia funzioni cloud nella propria offerta, vale a dire – per dire – anche Google e Apple.
Jean-Louis Gassée svolge normalmente un buon lavoro con MondayNote, con un’eccezione: dopo avere scoperto tardivamente che iPadOS prossimo supporta anche il mouse, ha messo insieme
un pezzo invero confuso dove mescola la possibile transizione di Mac ai processori Arm con quella di iPadOS verso la differenziazione da iOS di iPhone, a favore di una maggiore versatilità produttiva.
Che una possibile transizione di Mac ad Arm debba essere graduale e forse anche parziale, bastava chiunque con un minimo di nozione del contesto. Che iPad sia avviato a proporsi come computer a tutto tondo lo si vede già ora (da inizio giugno sono fuori casa e uso unicamente iPad Pro; zero problemi), anche senza iPadOS 13.
Vale sempre la pena di arrivare fino alla darsena di Savona quando c’è di mezzo
All About Apple. L’idea di aprire il museo in notturna per rivivere lo sbarco sulla Luna di cinquant’anni fa è stata geniale.
Sono ripartito, classica situazione di volente o nolente, prima del fatidico small step di Armstrong e però ho fatto in tempo a vedere cose incredibili. Visitatori casuali del sabato sera avvinti da una lezione teorica sui razzi vettori per lo spazio; gente comune in fila per gettare un’occhiata a Giove attraverso un telescopio, con la piazza al buio per accordo con l’amministrazione; autorità affascinate dalla passeggiata lunare in realtà virtuale.
Ho sempre amato la realtà e le persone di All About Apple, solo che la paternità mi ha levato molte occasioni di essere a Savona. Così mi mancano, la realtà e le persone.
Sono quindi contentissimo di apprestarmi a raggiungere la sede del museo per la
serata che oggi dedica allo sbarco sulla Luna. Quando ci fu la diretta, ero un moccioso riottoso che rifiutò di andare a dormire per non perdere l’evento.
Mi arriva dalla newsletter mensile del grande fotografo
Austin Mann:
The bitterness of poor quality remains long after the sweetness of low price is forgotten."
L’amaro della scarsa qualità rimane per molto tempo dopo avere dimenticato il dolce del basso prezzo.
Neanche la verifico, è talmente bella che se non fosse di Franklin andrebbe comunque diffusa come invenzione di Mann stesso.
Il prezzo cosiddetto alto che paga chi compra Apple è dover sentire lo stridore di chi ha speso meno e non lo ammetterà mai, ma lo tradisce ogni giorno.
Per cambiare motore di ricerca preimpostato in Safari su iOS si va alla voce Safari nelle Impostazioni. Su Mac, nelle Prefernze di Safari. Vale sempre più la pena di togliere Google e mettere
DuckDuckGo.
DuckDuckGo migliora di giorno in giorno,
lavora con l’infrastruttura delle mappe di Apple e ha appena pubblicato un resoconto di come l’integrazione delle mappe in questione nel motore di ricerca
stia diventando sempre più raffinata.
Il punto è la privacy. A differenza delle altre grandi multinazionali tecnologiche, Apple non ha interesse a sorvegliare il nostro comportamento. E non lo fa, se non dove è strettamente indispensabile allo scopo di fornire un buon servizio.