Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

13 ott 2019

Una volta l'anno

Ho riavviato iPad Pro. Non si collegava a un videoproiettore. L’ho spento e riacceso e si è collegato.

A parte gli aggiornamenti automatici di iOS, è la prima volta che mi tocca fare ripartire iPad Pro e lo uso da quasi un anno. Ho dovuto fermarmi un attimo a pensare a come spegnerlo, tanta era la desuetudine.

Sono situazioni come queste che fanno sentire contenti del prezzo del biglietto. È veramente una macchina straordinaria.

11 ott 2019

La crociera costa

Sono vagamente perplesso.

A mia conoscenza, è da aprile 2018 che macOS avverte ogni volta che si apre una app a 32 bit: non è ottimizzata. Non funzionerà con le prossime versioni di macOS.

Al lancio di LibreOffice a 32 bit su Mojave

A giugno 2018, durante WWDC, è stata mostrata una slide che ha fatto il giro del mondo (Mac) e recita, certamente in inglese ma insomma,

10 ott 2019

Ho fatto tredici

Ho aggiornato BBEdit.

Ci sono decine e decine di aggiunte e modifiche ma mi bastano Pattern Playgrounds, Grep Cheat Sheet e il comando Command. E avanzano. Più supporto per l’uso delle espressioni regolari, miglior uso del programma con le mani che restano sulla tastiera; il resto, che è tanto, è già contorno. E parlo per esempio della Live Search: nel documento si evidenzia la striga cercata man mano che si digita.

Per qualcuno 34,53 euro sembreranno troppi. Per tutto quello che faccio con BBEdit, il supporto, gli aggiornamenti costanti, a me paiono una benedizione. Come rapporto prezzo/prestazioni, si batte a mani basse persino il gratta e vinci.

8 ott 2019

Rubabandiera

Ognuno ha la propria sensibilità rispetto a dove tracciare una linea. Riconosco che la mia sensibilità è bizzarra ma me la tengo e voglio dire che nascondere la bandiera di Taiwan sugli apparecchi iOS in funzione dentro Hong Kong o Macao è un atto che veramente non mi piace.

Perché è veramente infantile, forse un tentativo di dare un contentino ai cinesi per tenerli buoni. Infatti se digiti Taiwan l’emoji viene fuori, è lì solo che non viene mostrato.

7 ott 2019

Umani e quattordicenni

Si è già scritto delle scelte di Apple di affidare la cura di musica e notizie a esseri umani: quelli lenti che sbagliano, ma hanno la fantasia, l’improvvisazione, il colpo di genio, la capacità di prendere una direzione completamente non ovvia. L’algoritmo, il mestiere di Google, di Facebook, di Amazon, di Microsoft, di tutti, è perfetto, veloce, infinitamente personalizzabile: capisce quello che vuoi e continua a dartelo in mille salse. La prigione dell’anima.

5 ott 2019

3 ott 2019

Smanettare nel XXI secolo

Se c’è una ragione per cui MacStories è speciale, sta nella sua impossibilità caratteriale di copiare e incollare (infiorettamenti esclusi) le notizie uscite da un’altra parte.

Le notizie ci sono e poi però si trovano gemme come i centoventi Url che dentro iOS consentono di richiamare immediatamente una certa parte delle Impostazioni, senza aprire le Impostazioni dall’icona canonica.

È un elenco che consente di creare semplicissimi Comandi rapidi da piazzare nella schermata preferita per accedere istantaneamente a una certa configurazione.

2 ott 2019

Il grigio che vince

La maggior parte delle diatribe attorno a Apple si decodifica facilmente se si pensa al tema del design (how it works, diceva Steve Jobs, come funziona).

I detrattori di Apple ragionano in modo industriale (non è un insulto, né una diminutio, ma una impostazione che ha molto senso in molti campi professionali) e pensano che prima nasca il prodotto e poi si pensi a come funziona.

Apple ragiona in senso opposto e per questa ragione viene accusata di essere design-oriented: prima si pensa a come funziona e in base a quello nasce il prodotto.

1 ott 2019

À la cartina

Justin O’Beirne è il guru delle mappe digitali e ha appena pubblicato un aggiornamento clamoroso sulle nuove mappe che Apple ha in sviluppo inizialmente, come era facile intuire, per gli Stati Uniti e ancora non tutti.

Tuttavia la pagina è ricchissima di comparazioni e animazioni e non c’è fatica a percorrerla, piuttosto curiosità e senso di meraviglia per capire quante e quali cose stanno veramente dentro una mappa che si vuole omnicomprensiva, e quanto lavoro serva per averle.

30 set 2019

Le lettere sono importanti

Se mai scriverò un libro che vede la tecnologia come argomento secondario (essendo improbabile che non contenga alcun riferimento tecnologico) finirà che in un modo o nell’altro ci infilerò dentro la storia dei pangrammi.

Per la cronaca, il file di testo contenente questo post consta precisamente di novecentoottantanove caratteri.