Con un passato nella divisione Core OS di Windows, protagonista della demoscene (programmatori che si sfidano a creare cose incredibili con una quantità ridicola di codice e risorse hardware) e startupper, Sedat Kapanoglu si stacca certamente dalla massa dei programmatori comuni.
Quindi tocca ascoltarlo, quando scrive di come è cambiata la programmazione negli ultimi vent’anni e nell’elenco annota anche questa differenza:
La gente sviluppa software su Mac.
Il pezzo contiene molte altre osservazioni, alcune polemiche, altre di costume, altre ancora ironiche, e merita una scorsa. Per esempio:
Reduce dalla visione di
Daughter, il corto di Apple prodotto in occasione del Capodanno cinese, ho voluto guardare il
making of. A parte la storia, strappalacrime con formula tipicamente orientale ma capace di coinvolgere anche da questo lato della Muraglia, la cosa che mi interessava maggiormente era come fosse stato svolto il compito di magnificare
iPhone 11 Pro, con cui è stato girato Daughter.
Di film fatti con iPhone se ne conoscono a tonnellate e da questo punto di vista non c’è niente da scoprire. Il modo in cui parlarne, invece, può essere interessante.
Il termine non è stato rinnegato: viene usato routinariamente per ricordare che nel 1984 ha debuttato Macintosh. Tuttavia non viene più associato ai prodotti odierni, salvo che per una eccezione: il disco interno dei Mac si chiama Macintosh HD.
Nei commenti, i lettori hanno aggiunto che sulla scatola di iMac compare ancora la scritta Macintosh e si può persino leggere Think Different. (Almeno in USA, devo ancora verificare per l’Italia). Inoltre, le Informazioni sul Finder contengono la scritta The Macintosh Desktop Experience (anche qui in lingua inglese, non so l’italiano).
Dopo due anni abbondanti mi sono ritrovato master per una serata di Dungeons & Dragons e una differenza fondamentale è che, fino a due anni fa, usavo
Roll20 su Mac. Ora il mio portatile è un iPad Pro e di conseguenza mi sono preparato con l’obiettivo di riuscire a usare Roll20 nel modo più completo possibile.
Una cosa positiva è che in questo intervallo Roll20 è migliorato in modo perfettibile. Una meno positiva è che sono state introdotte incompatibilità importanti con Safari.
13 anni fa ero nel pubblico. “Sapevamo” che si sarebbe chiamato iPhone, ma non avevamo idea del suo aspetto. Dire che ci ha fatto scoppiare la testa sarebbe una sottovalutazione.
Si ricorda ancora quella presentazione perché è stata storica, nel senso che entrerà nei libri di storia, perché la vita dell’umanità è cambiata e se non basta guardarsi attorno tredici anni dopo, c’è qualcosa che non va in chi guarda. Difficile mettere in discussione che sia stato un evento unico.
È già successo in passato che mi trovassi in mezzo a uno sciopero del personale ferroviario e riuscissi a portare a casa la giornata nonostante i tempi persi e le attese incerte, grazie a portatili e connessione cellulare.
Si è sempre fatta un po’ di fatica, però. Un vago alone di impresa compiuta nonostante le difficoltà. Un pizzico di orgoglio supplementare per avercela fatta.
Ieri no. iPad Pro e iPhone X, un duo da paura. La giornata è interamente trascorsa senza che potessi capire se e quando avrei potuto rispettare gli appuntamenti della giornata ma sulle scadenze, nessun problema. iPad Pro è una macchina da produttività con un rapporto tra prestazioni, superficie di lavoro e peso che non so come sia possibile battere oggi (a parte il prossimo iPad Pro).
Data astrale oggi, faccio il mio ingresso nell’
astronave del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per iscrivere la primogenita alla scuola primaria. L’operazione è riuscita perfettamente e magari forse il termine di fine gennaio, per un anno scolastico che inizia a settembre, è un attimo maniacale. D’altronde non vorrei criticare l’istituzione se per una volta le cose vengono fatte in anticipo.
Ho saltato la procedura di registrazione perché ho un’utenza Spid e quindi posso entrare direttamente nel sistema. Molto buono, molto veloce; i miei dati anagrafici vengono inseriti direttamente nella domanda. Parlando di amministrazione pubblica, sono cose da un altro pianeta. Poi l’esperienza utente prosegue e si fa più interessante.
Si parla sempre dei buoni propositi come se scattassero all’inizio dell’anno nuovo, quando è evidente a tutti che non se ne parla prima che le feste le portino via.
Il che puntualmente accade ed eccoci qua, a doverlo fare per davvero. Per cui ho cercato di darmi poche indicazioni ad alta probabilità di essere realizzate.
Per prima cosa, voglio scrivere qui ogni giorno. Impegnativo, ma non impossibile. Niente mi disturba più che non avere un post per il giorno che arriva.
Il 70 percento della spesa è stata effettuata su App Store, per un valore in crescita del 16 percento anno su anno. Il resto è andato su Google Play Store, che è cresciuto del 2,7 percento.
Il numero di apparecchi iOS è una frazione di quello Android, ma genera ancora una volta molta più spesa e, nel caso, molti più regali. Le previsioni che davano nel lungo termine un pareggio o addirittura un sorpasso di Android su iOS in termini economici, sono diventate a termine ancora più lungo.
Secondo altri studi, gli studenti di college negli Stati Uniti che hanno usato laptop o apparecchi digitali nelle loro classi hanno fatto peggio al momento degli esami.
Ohibò, pare grave. Sembrerebbe che sia meglio fare a meno del computer se si vuole avere successo all’università. Proviamo a continuare la lettura:
Gli studenti che hanno sostenuto Algebra I online hanno fatto molto peggio di quelli che hanno frequentato il corso in persona.