Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

12 ago 2019

Nuove carte da giocare

Ieri erano trentadue anni dal primo annuncio di HyperCard, programma che ho molto amato e che, come è giusto fare con ciò che si ama veramente, bisogna saper lasciare andare per girare pagina.

È un invito agli ultimi nostalgici. Ce ne sono ancora diversi. La storia del programma è senza dubbio affascinante, ma che cosa ci lascia effettivamente in eredità HyperCard, ora che le orazioni funebri sono diventate vecchie pure loro, in rete si trovano tutte le risorse possibili e immaginabili per pasticciare con gli stack in assenza del software e quest’ultimo è emulabile via browser?

Un database, e va beh. Ricerca full text, e ne abbiamo fin troppa. Programmabilità, e le cose si fanno interessanti. Creazione di oggetti software a cui associare programmi: questo è il vero cuore dell’innovazione del 1987. Si poteva fare e soprattutto si poteva fare facile.

Il nostalgico userà i link sopra per cercarsi un succedaneo di HyperCard che oggi fa le stesse cose. Lui sta buono e noi passiamo all’evoluzione del concetto, invece, che consiste nell’applicare comandi a parti arbitrarie del sistema che, concatenati, portano a un risultato superiore alla somma delle parti.

Guardiamo a Dr. Drang che usa i Comandi rapidi su iOS per semplificarsi la vita. La filosofia è ortogonale a quella di HyperCars. Ma la facilità di programmazione e la libertà di associare dati e funzioni presenti nel sistema e normalmente estranei… ecco, se Bill Atkinson oggi si mettesse di nuovo a programmare, forse cercherebbe una flessibilità di questo tipo.

Abbiamo nuove carte da giocare, nel cammino verso un computing personale e potenziato. Addio nostalgia.

Commenta