Che l’uso di un iPad possa implicare la presenza del cursore sullo schermo in certe situazioni, ci può stare. Usato con una tastiera, a mo’ di portatile, lo schermo touch non è ergonomico. È il motivo per cui finora non si è visto un Mac con schermo touch.
L’importante è che il cursore su iPad non lo trasformi
in una sorta di Mac-simile.
Per fortuna la
recensione di The Verge del nuovo iPad Pro e Magic Keyboard relativa porta buone notizie, ovvero la conferma che il supporto del cursore su iPad è studiato apposta per l’apparecchio, come mostrano le tre caratteristiche principali:
Un attimo di distensione, anzi due: il primo per votare nella
Mac Madness (scopo: fare avanzare sul tabellone il Mac o i Mac che si sono amati di più negli anni).
Il secondo per leggere la bella
storia dei giochi roguelike appena apparsa su Ars Technica.
Ci vorrà più di un attimo, è lunga e articolata, eccellente per chi sia appassionato del tema (grafica Ascii, morte permanente, chi sbaglia ricomincia da capo anche se ha fatto un milione di turni per arrivare a un passo dall’obiettivo). Ma appunto, è divertirsi con poco, quando l’eroe che lotta per sopravvivere dentro un sotterraneo letale ha l’aspetto di una chiocciola.
John Gruber
è molto soddisfatto degli aggiornamenti di
iPad Pro, MacBook Air e Mac mini e, modestamente, anch’io.
Come dicevano? Questa cosa della segretezza non si porta più, oramai si sa tutto prima. Infatti, tutti erano stati avvertiti della presentazione di oggi, sapevano che dentro iPad Pro c’è uno scanner
LiDar (no, non serve per guidare la macchina con iPad; velocizza e rende più precise le applicazioni di realtà aumentata), sapevano che il cursore su iPad è una cosa completamente diversa dal cursore su Mac.
npm, package manager strategico per chi sviluppa in JavaScript, è stato
acquisito da GitHub.
Cioè è stato acquisito da Microsoft, che due anni fa ha acquisito GitHub.
Microsoft è la stessa che produce
TypeScript, un superinsieme di JavaScript che lo estende. (JavaScript sarebbe uno standard, nel frattempo).
Estendere tecnologie molto usate era la strategia della vecchia Microsoft per farle fuori. Embrace, Extend, Extinguish. Nel caso in esame, tutto il codice JavaScript funziona tranquillamente in TypeScript, mentre il contrario non è vero; una volta che un numero sufficiente di sviluppatori avrà adottato TypeScript, JavaScript sarà svuotato di senso e Microsoft avrà il pieno controllo della tecnologia. Certo, parliamo di open source, chiunque può creare un fork, una branca differente dello stesso codice, e ripartire liberamente. Ma l’indomani Microsoft mette, che so, cento sviluppatori a lavorare con l’obiettivo di rendere inutile o superato il fork. E puoi avere tutto l’open source che credi, diventi irrisorio lo stesso.
Per non farci mancare niente, ho iniziato quello che sarà facilmente un percorso accidentato verso la migrazione di tutti i miei affari web su
Linode.
Sarà un’occasione di imparare molto e anche di combinare disastri mai pensati prima. Potrebbe verificarsi una momentanea interruzione delle pubblicazioni di questo blog o qualche problema con la posta diretta a lux chiocciola loox punto net.
Farò del mio meglio per mantenere acceso tutto e quanto nelle mie possibilità, comunque, per mantenere inalterato il ritmo di produzione di un post al giorno, come da
impegno contratto a inizio anno.
In questi giorni leggo frequenti confronti tra sistemi sanitari di nazioni differenti. Penso che siano metriche di valutazione superate.
Dipende con chi lavori e per chi lavori, più che dal passaporto.
Per esempio, questo capoverso è compreso nella
risposta di Apple alla pandemia:
Tutti i lavoratori pagati a ore continueranno a essere pagati come in una situazione di normalità. Abbiamo allargato le nostre politiche di permesso pagato in modo che comprendano le circostanze personali o familiari create da Covid-19, compresa la convalescenza, l’assistenza a un congiunto, la quarantena obbligatoria o le problematiche con i figli causate dalla chiusura delle scuole.
La notizia che Bill Gates
esce dal consiglio di amministrazione di Microsoft per dedicarsi maggiormente alle sue attività di filantropo ha suscitato comprensibilmente grande clamore.
Meno comprensibilmente, ho visto varie espressioni di ammirazione per la parabola dell’uomo Gates, che più o meno prima si disapprovava o si disprezzava per quello che aveva fatto in e con Microsoft mentre adesso, invece, fa il filantropo.
Una notizia: Gates esce dal consiglio di amministrazione. Non esce da Microsoft, dove continuerà a operare come Technology Advisor per l’amministratore delegato e altri dirigenti.
Ho avuto modo di assistere a qualche keynote Apple dal vivo ma non ho mai partecipato a una edizione di Wwdc.
Neanche quest’anno la vedrò dal vivo, ma invece di attendere la fine della manifestazione per vedere i materiali,
potrò seguire in diretta o quasi tutto quello che l’agenda mi renderà possibile. Assieme ovviamente a qualche altro milione di interessati.
Se vale per me vale per moltissimi altri e significa che il 2020/2021 potrebbe portare a una fioritura eccezionale dello sviluppo software indipendente per Mac e iOS.
Delle tante iniziative di
Solidarietà digitale voglio sottolineare quella di
Valarea, che per tutto il periodo dell’emergenza aprirà le funzionalità premium della app gratuitamente a chiunque si registri.
In questi giorni sto facendo il giro del mondo dei sistemi di conferenza a distanza, audio, video, gesti, intenzioni, dire fare baciare. Per una volta sono d’accordo con
Vice:
La tecnologia della videoconferenza ha avuto bisogno di un sacco di innovazione per arrivare alla mediocrità di massa.
In Cina il governo ha ordinato alle scuole di procedere a erogare lezioni online per combattere la diffusione del virus.
Anche in Italia.
In Cina
gli iPad vanno a ruba. Destinazione: gli studenti che seguono le lezioni online.
In Italia, beh, mah.
Non che i cinesi abbiano scoperto iPad a causa della pandemia. L’anno scorso Apple ha venduto in Cina oltre quaranta milioni di iPad, seguita da Huawei con qualche milione in meno e da tutti gli altri che si contendono le briciole.