Alla fine di una notte di inverno, vedere il sole sorgere su
Darkshore scalda il cuore. Ma in una notte di estate, vince l’estate; la natura vera batte quella del gioco di ruolo di massa.
L’unica cosa che può battere la natura vera è l’immaginazione e questo significa che la via più attuale per godersi una notte insonne estiva è quella più tradizionale: un Mud.
Niente a che vedere con il
Modello unico di Dichiarazione Ambientale (anche se ci vedo lo zampino del burocrate che prima di convertirsi al Nulla di stato qualcosa lo ha giocato); si parla invece di
Multi-User Dungeon. Tutto testo, tutta immaginazione.
Nel football americano professionistico girano tavolette offerte dallo sponsor che poi paga perché vengano mostrate durante la partita. Vari episodi hanno mostrato come in larga parte vengano ignorate, misconosciute o
rifiutate, magari da allenatori già entrati nella leggenda. Si sta vicini alla realtà se le si descrive come fintamente usate.
Lo stesso sponsor fornisce anche tecnologia alla lega del basket, che quest’anno causa virus giocherà una serie ridotta di partite, tutte dallo stesso luogo e tutte a porte chiuse. Enormi schermi posizionati attorno al campo mostreranno le facce di appassionati paganti che oltre a vedere la partita a distanza vogliono figurare come spettatori. Ogni schermo
proietterà circa trecento facce riprese in videoconferenza, uniformandone lo sfondo come se appunto fosse quello dell’arena.
Il dibattito pro e contro le app in abbonamento su App Store per me si riduce a una rilevazione molto facile: pago qualsiasi cifra ragionevole per programmi che mi risolvono la giornata, di lavoro, ludica, didattica e via dicendo.
Se questo criterio è soddisfatto, la questione è chiusa. Su Mac compro regolarmente ogni e qualsiasi aggiornamento principale di
BBEdit. Se prendo la cifra pagata e la divido per il numero di mesi trascorsi dalla versione precedente, ottengo un canone di abbonamento ideale che ho semplicemente pagato in soluzione unica, come mi capitava di fare con Sky o
Media Temple.
Questa estate avrò imparato che, volendo coltivare la capacità di sviluppare automatismi per le mie macchine, devo tenerla in esercizio esattamente come c’è chi esce a correre tutte le mattine o annaffia l’orchidea con regolarità infallibile.
Dice bene Dr. Drang:
Risparmiare tempo non è la ragione principale per costruire un automatismo. La coerenza dei risultati vale almeno quanto il risparmio di tempo. E poi c’è la questione di tenere allenata la propria capacità. Spesso creo un’automazione con lo scopo di imparare una nuova tecnica o esercitarmi con una tecnica vecchia che non uso da tempo.
Brad Smith, presidente di Microsoft,
si è lamentato presso la commissione antitrust americana delle presunte pratiche scorrette dell’Apple Store.
Slack ha presentato alla Commissione antitrust europea un
esposto sulle presunte pratiche scorrette di Microsoft, precisamente l’avere legato Teams – sistema concorrente di Slack – a doppio filo con Office 365.
Tanti anni fa Microsoft aveva ricevuto sanzioni e multe varie per avere legato a doppio filo Internet Explorer con Windows.
Strano che la storia si ripeta: Microsoft è diventata buona, ama Linux, produce versioni di tutto per tutti…
Il lavoro a volte chiede compromessi e ho accettato di ricevere un account di posta su Office 365.
La premessa da cui partire è che Mail non è perfetto, iCloud nemmeno. Se parliamo di completezza, integrazione, configurabilità, Mail perde sempre e iCloud pure (qualcuno ricorderà che il primo iPhone era regolarmente il peggiore nei confronti di prodotto).
Ahimé: Steve Jobs aveva ragione. La posta di Office 365 ha un sacco di possibilità in più. Ma non è quello che fa: è il suo design. Come funziona.
Il tempo passa e le figlie crescono. La prima ora si mette su iPad per scegliersi i giochi in cui eccelle oppure ha un interesse preciso. La seconda ha preso il posto della prima ed
esplora l’iPad di prima generazione (che ha il quadruplo dei suoi anni) a scoprire la qualunque.
Noto che, a parità di età, lo schema di esplorazione è diverso: Lidia si concentrava su pochi giochi e voleva andarci in fondo. Nive è più esplorativa: apre un gioco e lo scandaglia attraverso una prova dei comandi, con la metodicità propria della sua età, vale a dire come capita.
Avevo già parlato di
Happy Scribe
tre anni fa e lanciato un link di referral
poco dopo, perché, certo, ne ricevo un beneficio. Il servizio però mi piace e il vantaggio che altri possono ricavere dalla sua scoperta è ben superiore.
Da allora ho usato Happy Scribe solo un’altra volta, oggi. Ho scoperto che il mio piano prezzi è obsoleto e che ora il prezzo è superiore, dodici euro l’ora. Nondimeno il servizio è stato impeccabile e allora devo proprio rifarlo: chi aprisse un account a pagamento a partire
da questo link mi farebbe guadagnare sessanta minuti di trascrizione da audio. Che probabilmente, vista la media, sfrutterò a inizio 2023.
Mi è ancora poco chiaro in che modo le scuole italiane riapriranno a settembre, quanto in aula, quanto fuori, con che orari, con che strumenti, con quanto distanziamento eccetera. Come titolare di figlia regolarmente iscritta al suo primo anno, apprezzo questa suspence che tiene desta l’attenzione e stimola la produzione adrenalinica.
Sono anche confortanti i programmi del governo: 240 mila tablet in arrivo per gli studenti, Wi-Fi in tutte le scuole primarie e secondarie entro il 2022.
La scorsa notte, al lavoro su una montagna di caratteri, ho scoperto i copiaincolla speciali di
BBEdit.

Credo che mi abbiano fatto guadagnare almeno un’ora di sonno. Ho anche l’impressione che possano tornare utili in un numero di situazioni più ampio della mia. Starò loro molto vicino per carpirne i loro segreti.