L’Agenzia delle Entrate ritiene che la mia commercialista abbia commesso degli errori nella dichiarazione dei redditi del 2013 (duemilatredici) e io debba versare alcuni euro al fisco per sanare la ferita. La qual faccenda lascia, anzi, deve lasciare giustamente indifferenti, se non per il fatto di fornire un pretesto letterario da cui parte la vicenda.
L’Agenzia delle Entrate mi fa consegnare brevi manu dal postino la busta che contiene l’avviso. Firmo con il dito sul terminale in dotazione al postino stesso. È il digitale, bellezza.
Ars Technica riferisce dei
video sullo smontaggio dei Pixel 6 e Pixel Pro 6 di Google.
Apri uno o l’altro telefono e trovi una tonnellata di dissipazione di calore. Il retro dello schermo è ricoperto di rame, per farne un grosso dissipatore. Sotto il display, l’interno è ricoperto da una pellicola appiccicosa di grafite per la dissipazione del calore, il che fa apparire il telefono clamorosamente più disordinato rispetto alla cura e all’attenzione di iPhone Pro. Sotto, c’è ulteriore dissipazione: una placca di alluminio collegata ai chip fondamentali da nastro termico.
Chi dice che i videogiochi non siano uno sport, non sa che cosa dice.
In clima di vacanza, mi sono dedicato a più futilità del solito e mi sono imbattuto in questo
video che sovrappone cinquemilacentosessantadue tentativi di arrivare in fondo a Super Mario Bros, per centonovantatré ore di gioco.
Teniamo presente che quelli bravi, arrivati in fondo, hanno impiegato poco più di cinque minuti; il video dura appena di più, con un po’ di (interessanti) statistiche riassuntive alla fine.
In questo periodo ho seguito più comunicazione social del necessario e, tra vaccini, decreti legge e metaversi, ho decisamente accusato il colpo.
Faccio già ora un proposito per il nuovo anno: passare più tempo a contornare rocce su
AI4Mars che perdere tempo dietro a chi si esprime su Facebook e compagnia seppure afflitto da evidenti e futili problemi personali.
Per ora si può lasciare un commento dalla
pagina apposita di Muut per QuickLoox. I commenti torneranno disponibili in calce ai post appena possibile.
Quando chiedono a Horace Dediu che cosa c’è di nuovo in Apple, dice lui, mostra
questo grafico. Non c’è niente di nuovo.
L’immagine mostra serie storiche di dati che normalmente passano inosservati o neanche vengono sempre comunicati, tipo account iCloud o numero di apparecchi attivi. Se si aggiunge la curva degli abbonamenti a pagamento, cioè i Services che dovevano essere una scappatoia per ovviare alla fine della crescita del mercato di iPhone e oggi sono il secondo business più importante, emerge il quadro di una rotta tracciata dieci anni fa e seguita con somma regolarità.
Normalmente seguo le presentazioni dei risultati finanziari di Apple attraverso i tweet di
MacJournals.
Per cominciare, l’attuale scarsità globale di chip è costata ad Apple
sei miliardi di dollari di mancate vendite.
Va notato che il problema colpisce tutti; anzi, Apple se l’è finora cavata molto bene rispetto all’entità del problema.
Andy Somerfield di Affinity ha dispiegato
una lunga serie di tweet per raccontare il rapporto tra Affinity Photo e le schede grafiche, a partire da quando i progettisti della app ne hanno deciso il progetto. Una scheda grafica ideale per Affinity Photo avrebbe avuto
tre requisiti.
Ho già spiegato i perché della
decisione di investire quattro euro e novantanove ogni mese in Arcade.
Ieri ho provato con le figlie
Lego Builder’s Journey ed è stato uno di quei momenti in cui hai la conferma che il ritorno è valso la spesa.
Di sicuro non è
Monument Valley 2 (che tra l’altro
ha aggiunto di recente un nuovo capitolo al gioco), o almeno non ancora; abbiamo appena cominciato.
Tuttavia c’è atmosfera, c’è magia, a ogni livello c’è una piccola sorpresa in più oltre che una piccola difficoltà in più.
Sono ricorsi i
vent’anni di iPod e naturalmente Bill Gates aveva ragione:
non sarebbe durato.
Peccato che avesse ragione come quello che guarda dalla finestra la pioggia che cade e commenta prima o poi smetterà, trascurando che l’unica informazione rilevante di tutta la situazione è esattamente quando accadrà.
iPod è oggi un evento storico, un cambio di pagina poderoso che ha trasformato la parabola di Apple in modo decisivo e veramente cambiato le vite.
Jean-Louis Gassée ha perfettamente inquadrato la situazione all’indomani della presentazione dei nuovi processori M1 nel suo commentario su
Monday Note.
La fazione Intel del nostro villaggio ha archiviato M1 Pro e Max come notevoli, ma non proprio una minaccia: “Certo, Apple è in vantaggio sui tempi per via del loro accesso alla tecnologia di fabbricazione di circuiti da cinque nanometri di Tmsc, ma una volta che Intel ci arriva, i chip x86 supereranno Apple Silicon, specialmente grazie al loro accesso alla vasta libreria di software per Windows”.