Alla figlia fa comodo una tabella completa di tempi e coniugazioni dei verbi. Mi viene in mente un metodo per chiederne una che magari potrebbe funzionare. La chiedo.
In pochi secondi ottengo una tabella delle coniugazioni dei verbi. Soddisfazione.
Dopo altri pochi secondi, mi accorgo che mancano come minimo gerundio e infinito. È vero che sono un po’ grammar nazi, è vero che preferisco un italiano ricco di vocaboli e varietà a un italiano monocorde e di poche parole, è vero pure che credo a quella frase per cui se non abbiamo parole per descrivere un concetto non riusciamo a pensare quel concetto. Insomma, sono un po’ fissato con l’italiano. Mi sembra però che chiedere il gerundio in una tabella di tempi e coniugazioni destinata alla scuola primaria sia anche legittimo e non frutto di ossessione personale.
Con questo post annuncio una moratoria unilaterale su ChatGPT e compagnia: d’ora in avanti e salvo richieste, solo post che abbiano valore divulgativo e scientifico e solo se assolutamente di qualità.
Anche perché oggi ho scoperto che
lo hanno messo a giocare a scacchi contro Stockfish. L’animazione della partita, meno di un minuto, è veramente imperdibile.
Si tenga presente come esistano nel campo intelligenze artificiali che, pur non essendolo, dominano gli scacchi in modo assoluto. AlphaZero di Google
ha imparato a giocare in quattro ore.
Il Comune di Savona ha pubblicato un
questionario riservato a nessuno, ovvero aperto a chiunque, dedicato alla conoscenza dei luoghi museali della città.
Effettivamente non ho ancora visitato la Pinacoteca e certamente lo farò.
Sì, ho visitato il museo All About Apple. Sì, più di una volta. Intendo tornarci. È un luogo straordinario perché animato da persone straordinarie.
Chiunque abbia visitato il museo All About Apple dovrebbe compilare il questionario, che impegna per pochi minuti e contiene domande facili. Il passaggio più complicato è quando viene chiesto il numero di musei a Savona. Non ne avrei la minima idea a essere sincero, solo che la domanda seguente li elenca tutti.
Un amico chiede ma perché, con le problematiche attuali, Apple non sposta la produzione dalla Cina in altri Paesi?
Perché non è come dirlo.
In un’altra vita ho avuto la fortuna di essere invitato da Acer per una settimana a Taiwan e conseguentemente a Shanghai, a vedere le fabbriche di computer e assistere dal vivo alla nascita di Shenzhen, una metropoli della tecnologia progettata per alloggiare milioni di persone, creata letteralmente dal nulla, tutta in una volta, strade, edifici, infrastrutture, tutto insieme.
Che bello ritrovarsi con
Filippo e Roberto a registrare un altro podcast! Avevamo una scaletta articolata e minuziosa, che abbiamo fatto saltare dal minuto uno. Un’ora e mezza passata a ricordarci le cose che avevamo capito, scoprirne di nuove in diretta, approfondirne altre sempre in diretta, tutto il pretesto di sviscerare
Freeform.
Eccome se lo abbiamo sviscerato, al punto che ho potuto sollevarmi
un paio di pesi dal petto riguardo le sue funzioni pensando di essere aggiornato (misteriosamente corroborato in questo dalle Impostazioni di macOS) mentre in effetti non lo ero.
Il presupposto della partita era un quarterback eccezionale contro una difesa eccezionale. In realtà la difesa eccezionale, ricevuta la palla con il calcio di inizio, l’ha depositata in meta nel giro di cinque minuti di gioco, con un drive praticamente perfetto, quasi intimidatorio.
Quattro minuti di gioco dopo, il quarterback eccezionale aveva già restituito il favore. Questo dice molto della partita, considerato che molti Super Bowl iniziano contratti, con le squadre che si studiano, lottano a metà campo, perdono e guadagnano possessi, esprimono nervosismo eccetera. Qui invece è iniziata una partita che, se per assurdo fosse proseguita nello stesso modo, avrebbe totalizzato una novantina di punti segnati. L’equilibrio di partenza tra le formazioni suggerisce che poteva succedere: stesso record di vittorie e sconfitte, posizioni equivalenti nella griglia dei playoff, numerose statistiche identiche o simili.
Lo hardware è un formidabile equalizzatore. Un Mac può costare molto, o molto meno, avere tanto spazio o poco, uno schermo grande o uno schermo piccolo. Alla fine però è un Mac, con i pregi e i difetti del Mac, per il ricco e per il povero.
Il software è il più positivo generatore di disuguaglianze che esista. Dr. Drang e io abbiamo comprato
BBEdit allo stesso prezzo e abbiamo identiche funzioni a disposizione.
Le opzioni italiane per vedere il
Super Bowl di quest’anno sono tranquille: Dazn per i paganti e Rai 2 per i gratuiti.
Il problema è che Rai 2 trasmetterà i propri spot pubblicitari invece che mostrare quelli americani, parte dello spettacolo quasi quanto la partita. Problema doppio, dato che quest’anno a sponsorizzare il concerto dell’intervallo di Rihanna è proprio Apple.
Lo half-time show e gli spot sono una occasione di portata quasi culturale per scrutare l’America, confermare o smentire trend, ingozzarsi di nachos e guacamole (sì, lo faccio tutti gli anni, oggi minispesa per guardare il Super Bowl come se fossi seduto allo
State Farm Stadium di Phoenix).
Amo
Tubular Bells. Dopo anni di ascolto, la versione che mi piace di più, delle dodicimila che sono state prodotte, è
Tubular Bells II.
Adoro la musica dei Kraftwerk e ho tutta la loro (non abbondante) produzione. Dopo anni di ascolti, il piacere maggiore lo ricavo dai pezzi di
The Mix oppure
The Catalogue 3-D.
Insomma, non è mica detto che la prima uscita sia quella giusta (succede, eh;
Blade Runner, per esempio).
Ecco perché sostengo a spada tratta, dopo neanche un quarto d’ora, che
Myst Mobile è meglio dell’originale, anche se è lo stesso gioco. E finisce che metterò lì anche i dodici euro.
La grande novità del nostro tempo: la diffusione di massa dei sistemi di generazione di contenuto basati su Large Language Model (LLM). Questi modelli, immense masse di dati, vengono dati in pasto ad agenti software che vengono addestrati a riconoscere schemi presenti nei dati stessi. Su richiesta, il sistema elabora contenuti generati a partire dagli schemi riconosciuti grazie all’addestramento.
Rispetto a quello che si faceva con i sistemi esperti trent’anni fa è cambiato tantissimo in termini di quantità dei dati e velocità di elaborazione, ma una cosa resta fondamentale, alla base di tutto: l’addestramento.