Ho terminato di leggere il passo d’addio di Ray Ozzie, Chief Software Architect di Microsoft, scritto prima di essere esautorato dalla sua carica.
È pieno di riflessioni importanti e di visione chiara del futuro informatico prossimo venturo. Scritto in un linguaggio criptico, tendenzialmente incomprensibile a chi sia fuori dalla cerchia, appesantito, ellittico.
Non trovo sintesi migliore dei pregi e dei difetti dell’odierna Microsoft.