Di passaggio dal Louvre ho dato un’occhiata all’Apple Store locale. Solo stavolta, non era la prima, ho collegato il cristallo delle scale a quello della piramide che connota il museo dal 1989.
In ambedue i casi si tratta di innovazione non cieca, non fine a se stessa, con una base estetica.
Il lavoro di Ieoh Ming Pei ha sfidato tradizioni architettoniche secolari e ha finito per convincere ogni detrattore meritevole di ascolto.
Le scale dell’Apple Store hanno certamente meno ambizioni e suppongo che dureranno di meno. Sono affascinanti lo stesso, nella tensione a eliminare totalmente il metallo, come prima degli anni novanta non si poteva proprio fare.