Voci fuori dal coro non ne esistono. O meglio, stanno in un coro diverso ma non se accorgono.
Le voci fuori dalla bolla invece sono individuabili con chiarezza; sono persone che non seguo e che non conosco neanche via rete, ma arrivo comunque a leggere nonostante non abbia alcuna intenzione di farlo, né abbia esplicitamente cercato questi contenuti. La bolla in questo caso è la mia, in tutti gli altri è quella di ciascuno.
Finalmente passata questa faticosa introduzione, vengo alla prima voce fuori dalla bolla:
After listening to Connected for the better part of six years, I finally bought a MacBook pro.
— Scott Nordlund (@NordoftheNorth) September 6, 2022
After 15 years working on a windows laptop I feel like a lost puppy but "I get it". Everything is just a little faster, smoother and the UE is fantastic.@imyke @ismh @viticci
Per lamentarsi dei MacBook Pro si può sempre trovare qualcosa, chiaro; eppure pare che per chi arriva dalla faccia oscura, l’esperienza sia ancora speciale e positiva.
La seconda voce fuori dalla bolla:
Using the 14” M1 Pro MacBook Pro feels different from using any computer I’ve ever used.
— Zac Cichy (@zcichy) September 5, 2022
Between the 120hz refresh rate, the fact that everything I can throw at it just…works.
It’s like using a computer in God Mode.
Come usare un computer in modalità divina. E lo schermo fa la differenza, evidentemente.
Una delle risposte sposta l’obiettivo su Mac Studio, per definirlo seriamente magico:
I'm just rocking an M1 Max Mac Studio with 32gb of ram and I've never felt like I have this much headroom on a computer before. It seriously feels like magic.
— David (@Daversa2) September 5, 2022
Sembra che questo Apple Silicon ne abbia azzeccata qualcuna.