È l’interazione che consuma energia. Cammino e ascolto musica, watch registra passi, iPhone eroga brani; io cammino e basta e alla fine la batteria consumata è irrisoria.

Non mi faccio preoccupazioni etiche sul consumo di energia necessario per produrre i miei dati; mi interrogo però su quali dati potrebbero interessare anche ad altri e quali solo a me.

Da quando uso Tailscale aborro il desktop remoto. Ssh e terminale tutta la vita.

Non importa quanto lungomare io percorra; per iOS la distanza dal mio Mac via VPN resta uguale. Lo ribattezzerei ioS.

Devo fare una piccola modifica a un testo e nient’altro, ma preferisco aprire emacs invece di nano, come facevo una volta. Guardo un po’ di tutorial, scopro una cosa nuova, faccio un esperimento. emacs è l’unico programma nel quale una cosa non si può fare unicamente perché non ho ancora scoperto come si fa.

Chi ha gambe non ha testa, cammina e prima di rientrare raccoglie amenità disordinate in un blog.

L’odore di emacs al mattino ricorda quello del napalm.