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20 mar 2022 - Internet Software

Scelte di libertà

Ho appena rinnovato la mia iscrizione a LibreItalia e potresti farlo anche tu. Costa dieci euro (se lo fai entro fine marzo, meglio).

Ogni tanto vengo chiamato in causa perché sostengo il software libero ma uso Mac, macOS, quei device chiusi come iPad o iPhone eccetera.

Visto che i ragionamenti normali non funzionano tanto, provo a sostenere una opinione paradossale e vediamo se va meglio.

Il software proprietario non mi dà alcun fastidio.

Guai a chi mi tocca BBEdit, che è software proprietario che più di così non si può.

Su iPad mi è prezioso Prompt, che è software proprietario. Per scrivere uso Editorial e da poco ho riportato in squadra Textastic, ugualmente proprietari.

È una mia scelta. Avrei potuto fare diversamente.

Non è che il mondo debba funzionare come desidero io. A volte sbaglio, a volte sono impreparato, spesso ignorante. I campi in cui non ho né la statura né la sfacciataggine di intervenire sono innumerevoli.

Però di una cosa sono sicuro: la libertà di scelta fa bene a tutti.

Senza software libero, non c’è libertà di scelta. Anche se si può scegliere tra tutti i programmi del mondo. Ed è per questo che il software libero va sostenuto, promosso, agevolato, supportato. Perché potrebbe anche sceglierlo nessuno. Ma l’importante è che sia una scelta.

Tutti i mali del mondo tecnologico si palesano quando sparisce la libertà di scegliere.

È appena arrivata la prima versione alpha di Asahi Linux per Apple Silicon. Di installarlo o provarlo, non mi passa neppure per l’anticamera del cervello. Ma non vedo l’ora che diventi pronto per tutti coloro che, invece, vorrebbero un sistema operativo in più a disposizione per il loro Mac.

Non è difficile. Costa un’inezia. Scegli LibreItalia.

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