Un iPad e un tecnoumanista stagionato, a letto, prima che arrivi il sonno.
Lo schermo è diviso in due finestre, una per scrivere su Drafts e una per leggere da Safari. Sopra alle due finestre, in modalità picture-in-picture, si svolge una puntata di Foundation.
Sembrerebbe multitasking, ma è un’altra cosa. Multisensing: tatto, vista, udito insieme in un contesto assai differente da quello in cui tanti sono cresciuti. Dove il dovere era separato dal piacere, il lavoro dall’intrattenimento, i contenuti venivano creati o fruiti isolatamente, in microambienti dedicati, o in macroapparecchi specifici.
Giusto ieri sentivo una docente ricordare che il comitato tecnico-scientifico della sua scuola riteneva più opportuna la consultazione dei libri sulla carta e quindi, per il momento, non permettere l’uso di tablet in aula per l’utilizzo di libri digitali.
Bambini di sei anni, con un futuro che non sarà quello degli adulti di sessanta.
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