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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

14 ott 2021 -

La settima onda

Sono in procinto di dotarmi di un watch Series 7 e ho letto con doppia attenzione la recensione di John Gruber su Daring Fireball.

Mi è piaciuta perché ha toccato corde cui sono più sensibile. La cura per i dettagli, la differenza che può fare un millimetro nel case di un orologio, l’evoluzione dello schermo dal primo modello a oggi, le particolarità del bordo convesso della Series 7.

Mi è piaciuta questa considerazione:

watch è un orologio cui capita di essere un computer, non un computer cui capita di stare sul polso. Se valuti la decisione di aggiornarti come faresti con un computer o persino un telefono, stai mancando il punto.

In verità ho sempre chiamato watch computer da polso. Però questa considerazione di Gruber è indirizzata a chi abbia già un watch e stia misurando l’opportunità di cambiare. Il suo giudizio è che vale la pena di farlo solo se piace il suo aspetto. Cioè, il criterio usato da chiunque cerchi un nuovo orologio.

Io arrivo da una prima generazione e per me il salto sarà comunque enorme in fatto di prestazioni e possibilità. Continuo a pensarlo come un computer. E d’altronde lo cambio dopo sette anni, proprio come farei con un computer.

Quest’altra considerazione, che è anche la conclusione, mi è piaciuta moltissimo:

Sette generazioni dopo, sembra chiaro che Apple abbia perseguito fin dall’inizio un ideale platonico di watch, in termini di forma, dimensioni e schermo. Series 4 ha costituito un progresso importante, con cambiamenti di rilievo che hanno molto avvicinato watch a questo ideale. Series 7 è un progresso minore, non maggiore, ma questo si deve alla riprogettazione di Series 4, che ha portato watch così vicino a ciò che da subito era stato concepito per essere. Forse un giorno Apple produrrà un watch del tutto reimmaginato; un nuovo ideale. Forse no. watch ha sempre saputo che cosa voleva essere e Series 7 gli si avvicina più che mai.

Vado convinto. Love is the seventh wave.

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