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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

19 feb 2021 -

Marte e il dito

Sul gruppo Slack associato a questo blog è già stato fatto notare che tutti i portatili presenti nella sala di controllo dell’ammartaggio (ma si può?) di Perseverance sono Mac e quindi ci si passa sopra.

Siccome dovrei anche fare il giornalista ogni tanto, aggiungo un dettaglio non ovvio ai più: la versione di macOS usata.

È giustamente passato più inosservato il lavoro di un fotografo professionista che, per conto di Cnet, ha messo a confronto un MacBook Pro M1 (quindi un modello base) con un PC superconfigurato, entrambi al lavoro su Photoshop e Lightroom.

In emulazione con Rosetta 2 M1 è arrivato dietro, ma appena è stato provato il software nativo di Adobe (ancora in beta), M1 ha battuto un Ryzen 9 Amd dotato di una scheda grafica di eccezione.

Guardare la Luna ormai è da antichi; è tempo di Pianeta rosso. Intanto, chi lavora con il dito sa che acquisto programmare:

Per chi faccia il fotografo e consideri un aggiornamento hardware, direi che MacBook M1 è una scommessa sicura. Male che vada si può continuare a usare il software esistente via Rosetta 2 e, nel momento in cui arrivano le versioni ufficiali per M1, i miglioramenti nelle prestazioni – nonché nell’autonomia – saranno estremamente benvenute.

Se uno ci pensa, avere sia le prestazioni che l’autonomia è un buonissimo viatico per la missione di Perseverance. Sulla Terra, può farlo solo M1. Su Marte, buon lavoro, robot.

Per ora si può lasciare un commento dalla pagina apposita di Muut per QuickLoox. I commenti torneranno disponibili in calce ai post appena possibile.

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