Leggo che gira un aggiornamento di OpenOffice, 4.1.8. Contenente la bellezza di ventuno bug fix . Dopo soli quattordici mesi di sviluppo dalla versione precedente, che aveva sistemato la bellezza di due bug .
La versione 4.0 data al 2013 .
Per confronto, BBEdit 13.5.2 ha sistemato dodici bug . Ma il precedente 13.5, che dista tre settimane da oggi, ne toglieva sessantacinque intanto che applicava rifiniture, aggiunte e persino la compatibilità con Apple Silicon che ancora non era la famiglia Mx appena presentata .
BBEdit è curato da una manciata di persone. Ci vivono, ma sempre una manciata sono. Per manutenere una suite di produttività individuale servono, se è un vero progetto open source, centinaia di coinvolgimenti.
Questo fa capire la portata del lavoro su OpenOffice. Parliamo di un morto che cammina.
OpenOffice è open source di sola facciata. Da anni lo tengono in “vita”, modalità mostro di Frankenstein, aziende che vogliono solo ostacolare l’affermazione di LibreOffice , autenticamente libero e alternativo a chi vuole prosperare sui formati chiusi, sul lock-in, sullo strangolamento della concorrenza e sull’eliminazione della libertà di scelta per il proprio desktop.
Questa è anche una storia molto concreta di come funziona l’amore di Microsoft per il software libero. Apache Software Foundation , che mette il proprio marchio sulla pagina di OpenOffice, relativamente a questo progetto è un pupazzo nelle mani di una multinazionale. Se ci fosse un grano di sincerità nelle parole di Microsoft sull’open source, OpenOffice sarebbe effettivamente sostenuto; oppure verrebbe sostenuto LibreOffice. Invece, zero.
Cestina OpenOffice. Scarica LibreOffice. Iscriviti a LibreItalia . La notte degli zombi è divertente, ma è terminata.